Come è
ancora troppo poco noto, la commissione di Valutazione Ambientale
della Regione Puglia ha definitivamente affossato il progetto della
strada regionale otto, anche nella patetica, raffazzonata versione
‘rivisitata’ alla luce della valanga di osservazioni piovute da
enti ed associazioni, ma anche da qualche raro, isolato sindaco.
Forse per
la prima volta nella storia della nostra regione, una commissione
ufficiale, prevista dalla legge sulle grandi opere, fa il proprio
dovere nonostante gli enormi interessi economici in gioco, definendo
improponibile un progetto da 272.000.000 di euro, diconsi
duecentosettandadue milioni!, per un’opera stradale che definire
una porcheria è sempre troppo riguardoso, essendo uno dei progetti
più inutili, maleodoranti e davastanti che possano interessare il
territorio pre-costiero del salento ionico-salentino, da Taranto ad
Avetrana.
Nonostante
la bocciatura ufficiale da parte di un organo amministrativo
chiamato dalla legge ad esprimersi sulla compatibilità ambientale
delle opere pubbliche, la grancassa del circo barnum dei pro
‘circumsalentina’ ( cone si chiamava nel 1966 questo immondo
progetto, perchè voleva ‘collegare’ Taranto ad Otranto con una
superstrada di centinaia di km passante a tre km dalla costa !)
cerca in tutti i modi di ereditare il testimone dell’appalto da
quel Gianni Florido ex presidente della provincia passato
recentemente dagli allori provinciali agli arresti domiciliari per
vicende legate alle discariche Ilva, vero grande sponsor della
riesumazione del progetto, il quale prima ancora di essere
ufficialmente dichiarato Presidente, si preoccupò di annunciare urbi
et orbi ‘ ora faremo la regionale 8!’ neache si parlasse di
questioni di vita e di morte dei cittadini dei Tamburi piuttosto che
di una porcata di opera pubblica.
Se può
deprimere ma non stupire il coro unanime di yes-man fatto di
sindaci e Presidenti di Enti e Confederazioni varie che in questi
giorni funesta le pagine dei giornali con dichiarazioni tanto fasulle
quanto pelose ( tutte naturalmente a favore della realizzazione della
stradaccia in oggetto, anche da parte di sindaci come quello di
Fragagnano nemmeno interessati dal traccciato !) spiccano da un lato
le posizioni meno prone dei sindaci di Manduria e di Sava,
correttamente orientate al completamento della strada bradanico-
salentina, e dall’altro le dichiarazioni dell’ineffabile Amati,
il quale auspica , addirittura con una proposta di legge, la
eliminazione della commissione V.I.A., ora che la stessa ,
contrariamente a quanto in genere lor signori si aspettano, gli ha
messo i bastoni tra le ruote facendo semplicemente il proprio dovere,
ovvero negare la compatibilità dell’’opera con le norme
paesaggistiche ed ambientali.
Abbiamo
già avuto ampio modo di pesare lo spessore politico ed anche etico
di Amati quando era assessore regionale e si occupava di scarichi di
cacca in mare gettandone un po’ addosso non solo ad anonimi
cittadini, ma anche su noti frequentatori della zona, come Romina
Power ‘rea’ di essere contraria allo scarico di fogna nel mare di
Specchiarica, ma fa sempre un certo effetto l’arroganza con cui
l’ex assessore, indagato per abuso di ufficio per vicende legate al
piano regolatore di Fasano, agisca nel ‘fuoco’ dei reati contro
la pubblica amministrazione oggi addirittura proponendo
l’abolizione della commissione V.I.A , definendo ‘proposta di
legge’ ciò che dai più è letta come una vera e propria
ritorsione per una delibera tanto sgradita quanto inattesa.
La musica
sta cambiando, anche in Puglia ed anche nella Taranto dei ‘sindaci
con la pistola’ per accomunare senza indugi Stefàno a Cito, grazie
certamente alla limpidezza di molti magistrati, ma anche al risveglio
di nuove energie sociali , gente per bene, gente pulita come ce ne è
sempre stata, che è sempre stata maggioranza, ma che oggi scende in
piazza per difendersi dai Riva e dalla loro corte di servi senza
scrupoli, ma anche, come pare, per raccogliere le firme in calce alla
delibera della commissione VIA sulla regionale 8, ringraziando uno ad
uno i componenti firmatari del provvedimento, e per chiedere che la
strada ‘tarentina’ diventi la più lunga e la più bella pista
ciclabile del sud –Italia, anche con l’ampliamento di una corsia
per le auto: con buona pace dei 5 milioni di euro di soldi pubblici
già maturati dal progettista della Regionale 8 , e dell’8 per
cento sul valore totale dell’opera cantierizzata, ovvero circa 23
milioni di euro che potranno così essere tolti all’appaltocrazia
e spesi nel vero interesse di tutti noi.
Avv.
Francesco DI LAURO per ass. turistico culturale ‘Azzurro
Ionio’
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