di Taranto
Oggi, 6
Aprile 2014
Tra il movimento
Attiva Lizzano e l’assessore regionale all’Ambiente, Nicastro
Il movimento Attiva Lizzano non
ci sta e torna senza risparmiare critiche sulla vicenda
della discarica Vergine, tra l’altro
sotto sequestro. “A partire dal sequestro preventivo
della discarica
Vergine ordinato dal gip Valeria Ingenito il 31 gennaio scorso.–
scrive in una nota il movimento- alla
conferma dello stesso avvenuta qualche giorno dopo
da parte del
Tribunale del riesame, il silenzio da parte della Regione Puglia e della
Provincia,
quest’ultima commissariata, è sconcertante. Ormai sembra una prassi consolidata
da parte della
magistratura doversi far carico delle inerzie della politica italiana. Ora più
che mai sarebbe opportuno che la Regione Puglia intervenisse a livello amministrativo
e mettesse in
discussione l’AIA
rilasciata alla discarica Vergine nel 2008 e beneficiaria di un prolungamento
per ulteriori tre anni per via della certificazione EMAS.”.
E’ tempo, scrive AttivaLizzano,“che
la politica e le istituzioni si facciano carico dei problemi che
hanno causato nella provincia del tarantino con il rilascio
indiscriminato di autorizzazioni alle
varie
discariche. Nel caso di Lizzano, la discarica Vergine ha ottenuto un’autorizzazione
senza aver
caratterizzato e messo in sicurezza le tante discariche che sorgono nella
stessa area da più di quarant’anni, risalenti agli anni 70/80, quando non
vigeva alcuna normativa per lo smaltimento dei rifiuti. Tali discariche ottenute
semplicemente dall’esaurimento di cave di
tufo sono state
utilizzate per ogni tipo di rifiuti. Spetta alla politica risolvere i problemi poc’anzi
menzionati, così come li ha creati dimostrando perlomeno superficialità e
scarsa attenzione alla salute dei cittadini. Al contrario, la carica che gli
amministratori hanno avuto dagli elettori è
data per
affrontare e risolvere i problemi della collettività, altrimenti la loro
presenza è solo un costo e la loro funzione sociale del tutto inutile” Pronta, però, la
replica da Bari. A tentare di chiarire ci prova l’assessore all’Ambiente,
Lorenzo Nicastro. .“Quando nel 2011 la Regione Puglia
ha diffidato il
gestore della discarica ‘Vergine’ sulla base di evidenze scientifiche messe a
disposizione da Arpa Puglia che fotografano il problema delle emissioni
odorigene con
il mancato
intervento del gestore ha dovuto, conseguentemente, sospendere il titolo
autorizzativo dell’impianto. Come si ricorderà questo provocò un ricorso del
gestore prima al TAR e poi al Consiglio di Stato, in entrambi i casi la Regione
fu soccombente.”, spiega
in una nota Nicastro. .“Il dato storico sul percorso amministrativo di
intervento sulle criticità odorigene del sito è fondamentale per smentire chi
dice che la Regione non sta facendo il proprio lavoro. Poiché la scarsa
conoscenza dei fatti, dovendo escludere altre motivazioni, crea informazione
imprecisa
e dannosa,
sottolineo inoltre–
prosegue Nicastro - che, anche dopo la definizione di quel percorso di
giustizia amministrativa, il competente ufficio regionale ha continuato a
lavorare perché si
potesse
effettuare un monitoraggio del sito che, finalmente, desse un quadro
conoscitivo definito della questione. La richiesta formulata dalla Regione
Puglia nel marzo 2013 viene messa in atto
qualche mese
dopo. Dal 16 giugno al 23 luglio del 2013 infatti il sito è oggetto di un
monitoraggio effettuato con due diverse centraline; una posta a ridosso dell’impianto
e l’altra nel centro del comune di Lizzano.”
“Recentemente i
dati di quel monitoraggio sono stati elaborati e validati da Arpa Puglia che ha
evidenziato valori medi giornalieri, relativamente all’acido solfidrico, al di
sotto delle soglie di legge anche se, in alcuni momenti della giornata, gli
stessi superano i riferimenti di soglia.
Dalla breve
ricostruzione –conclude
Nicastro – si evince non solo come il tema del sito sia ben
presente nelle attività dei competenti uffici regionali ma anche
come lo sia stato sin dalle prime segnalazioni giunte dal
territorio.”.
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