11 aprile 2014

Botta e risposta sulla Vergine



di Taranto Oggi,  6 Aprile 2014
Tra il movimento Attiva Lizzano e l’assessore regionale all’Ambiente, Nicastro

Il movimento Attiva Lizzano non ci sta e torna senza risparmiare critiche sulla vicenda
della discarica Vergine, tra l’altro sotto sequestro. “A partire dal sequestro preventivo
della discarica Vergine ordinato dal gip Valeria Ingenito il 31 gennaio scorso.–
scrive in una nota il movimento- alla conferma dello stesso avvenuta qualche giorno dopo
da parte del Tribunale del riesame, il silenzio da parte della Regione Puglia e della
Provincia, quest’ultima commissariata, è sconcertante. Ormai sembra una prassi consolidata
da parte della magistratura doversi far carico delle inerzie della politica italiana. Ora più che mai sarebbe opportuno che la Regione Puglia intervenisse a livello amministrativo e mettesse in
discussione l’AIA rilasciata alla discarica Vergine nel 2008 e beneficiaria di un prolungamento per ulteriori tre anni per via della certificazione EMAS.”.
E’ tempo, scrive AttivaLizzano,“che la politica e le istituzioni si facciano carico dei problemi che hanno causato nella provincia del tarantino con il rilascio indiscriminato di autorizzazioni alle
varie discariche. Nel caso di Lizzano, la discarica Vergine ha ottenuto un’autorizzazione
senza aver caratterizzato e messo in sicurezza le tante discariche che sorgono nella stessa area da più di quarant’anni, risalenti agli anni 70/80, quando non vigeva alcuna normativa per lo smaltimento dei rifiuti. Tali discariche ottenute semplicemente dall’esaurimento di cave di
tufo sono state utilizzate per ogni tipo di rifiuti. Spetta alla politica risolvere i problemi poc’anzi menzionati, così come li ha creati dimostrando perlomeno superficialità e scarsa attenzione alla salute dei cittadini. Al contrario, la carica che gli amministratori hanno avuto dagli elettori è
data per affrontare e risolvere i problemi della collettività, altrimenti la loro presenza è solo un costo e la loro funzione sociale del tutto inutile” Pronta, però, la replica da Bari. A tentare di chiarire ci prova l’assessore all’Ambiente, Lorenzo Nicastro. .“Quando nel 2011 la Regione Puglia
ha diffidato il gestore della discarica ‘Vergine’ sulla base di evidenze scientifiche messe a disposizione da Arpa Puglia che fotografano il problema delle emissioni odorigene con
il mancato intervento del gestore ha dovuto, conseguentemente, sospendere il titolo autorizzativo dell’impianto. Come si ricorderà questo provocò un ricorso del gestore prima al TAR e poi al Consiglio di Stato, in entrambi i casi la Regione fu soccombente.”, spiega in una nota Nicastro. .“Il dato storico sul percorso amministrativo di intervento sulle criticità odorigene del sito è fondamentale per smentire chi dice che la Regione non sta facendo il proprio lavoro. Poiché la scarsa conoscenza dei fatti, dovendo escludere altre motivazioni, crea informazione imprecisa
e dannosa, sottolineo inoltre– prosegue Nicastro - che, anche dopo la definizione di quel percorso di giustizia amministrativa, il competente ufficio regionale ha continuato a lavorare perché si
potesse effettuare un monitoraggio del sito che, finalmente, desse un quadro conoscitivo definito della questione. La richiesta formulata dalla Regione Puglia nel marzo 2013 viene messa in atto
qualche mese dopo. Dal 16 giugno al 23 luglio del 2013 infatti il sito è oggetto di un monitoraggio effettuato con due diverse centraline; una posta a ridosso dell’impianto e l’altra nel centro del comune di Lizzano.”
“Recentemente i dati di quel monitoraggio sono stati elaborati e validati da Arpa Puglia che ha evidenziato valori medi giornalieri, relativamente all’acido solfidrico, al di sotto delle soglie di legge anche se, in alcuni momenti della giornata, gli stessi superano i riferimenti di soglia.

Dalla breve ricostruzione –conclude Nicastro – si evince non solo come il tema del sito sia ben presente nelle attività dei competenti uffici regionali ma anche come lo sia stato sin dalle prime segnalazioni giunte dal territorio.”.

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