Associazione di Volontariato ATTIVA LIZZANO Onlus
Via Canova 9, 74020 Lizzano (TA)
Cod. Fisc.: 90195920732
Iscritta Nel Registro Regionale Delle Organizzazioni
Di Volontariato al N° 1574 con Provvedimento N° 907 del 03/08/2012
AL PREFETTO DI TARANTO
Dott. Comm. UMBERTO GUIDATO
AL PRESIDENTE REGIONE PUGLIA
Dott. MICHELE EMILIANO
AL DIRETTORE AREA AMBIENTE REGIONE PUGLIA
Dott. ANTONELLO ANTONICELLI
AL PRESIDENTE PROVINCIA DI TARANTO
ALL’ASSESSORE AMBIENTE PROVINCIA DI TARANTO
AL SINDACO DEL COMUNE DI TARANTO
Dott. IPPAZIO STEFANO
AL SINDACO DEL COMUNE DI LIZZANO
Avv. DARIO MACRIPO’
AL SINDACO DEL COMUNE DI FRAGAGNANO
Sig. LINO ANDRISANO
AL SINDACO DEL COMUNE DI FAGGIANO
Sig. ANTONIO CARDEA
AL SINDACO DEL COMUNE DI MONTEPARANO
Sig. COSIMO BIRARDI
AL SINDACO DEL COMUN E DI ROCCAFORZATA
Avv. MARIA GIOVANNA IACCA
LETTERA APERTA
L’A.I.A., rilasciata dalla Regione Puglia con Determina n. 384 del
19/06/2008, agli impianti di discarica per rifiuti speciali non pericolosi del
gestore VERGINE SRL, localizzata nel territorio di Lizzano (TA), è stata
revocata dalla Provincia di Taranto con
determina del Dirigente N° 440 del 01/04/2015 per l’assenza totale di garanzie
finanziarie.
La vicenda nasce dal susseguirsi di
competenze tra TAR di Lecce, Consiglio di Stato, Ministero dell’Ambiente e Regione
Puglia sull’emanazione delle regole per definire l’entità delle garanzie che la
Ditta Vergine SRL avrebbe dovuto depositare per i due impianti per rifiuti
speciali: Mennole e Palombara, la prima in post chiusura e la seconda in
esercizio, anche se dal febbraio 2014, quest’ultima, è sottoposta a sequestro
giudiziario. Alla fine di questo lungo
rimbalzarsi di competenze, il Ministero dell’Ambiente ha conferito alla Regione
Puglia, in via provvisoria, l’autorità per definire i modi e l’entità delle garanzie
a fronte di eventuali danni che l’impianto di discarica per rifiuti speciali
non pericolosi avrebbe potuto creare all’ ambiente e alla salute pubblica. E’ a
questo punto che la Provincia di Taranto, a fronte di diverse diffide inoltrate
al gestore della discarica Vergine, non avendo ottenuto alcuna garanzia, procede
alla revoca dell’AIA che ricordiamo dovrebbe scadere naturalmente a settembre
del 2016. La cifra richiesta come garanzia si aggirerebbe intorno ai 45.000.000
di euro.
AttivaLizzano si chiede: a questo punto, chi dovrebbe far fronte ad
eventuali danni ambientali e/o alla salute pubblica che la discarica Vergine
srl potrebbe causare alle popolazioni circostanti, che ricordiamo, distano da
essa meno di due chilometri? Eventuali costituzioni di parte civile per
risarcimento danni chi dovrà rimborsarli?
La gestione di post chiusura deve durare per non meno di 30 anni dalla chiusura
dell’impianto. In tutto questo periodo gli impianti devono essere regolarmente
manutenuti, controllati e vigilati. Siamo sicuri che il gestore degli impianti
si faccia carico di questi oneri considerato che da oltre un anno la discarica
Palombara è sottoposta a sequestro giudiziario (e che non percepisce introiti)?
Infatti ci risulta che da qualche mese sia la discarica Mennole (in post
produzione) che la discarica Palombara (in esercizio ma sotto sequestro) siano
in stato di abbandono totale. Lo stato in cui si trovano le due discariche può
ritenersi coerente con il ritorno dei miasmi che spesso invadono il paese da un
po’ di mesi a questa parte.
L’Associazione AttivaLizzano chiede
agli enti che hanno rilasciato negli anni scorsi le relative AIA: prima
alla discarica Mennole, ora in post chiusura,
e successivamente alla discarica Palombara, di non limitarsi solamente
ad aver revocato la relativa
autorizzazione all’esercizio degli
impianti di discarica ma di esercitare uno stretto controllo affinché
l’ambiente e le popolazioni circostanti la discarica non subiscano danni di
nessun genere e che i risultati dei vari controlli vengano resi pubblici.
E’ importante far presente che la zona (circostante) su cui insistono le
due discariche è interessata a ricevere rifiuti da oltre quaranta anni e che
prima che entrassero in vigore le norme che regolano la costruzione e la
condotta di una discarica, si scaricavano rifiuti di ogni genere sul fondo
delle cave dismesse e sulla nuda terra: rifiuti urbani, pericolosi (si temono
anche rifiuti radioattivi) e non pericolosi.
Riteniamo che sia assolutamente prioritario (di vitale importanza) che
in tutta la zona vengano effettuati dei
carotaggi , che le acque di falda vengano analizzate (con continuità), che
venga monitorata in continuo l'aria, che si proceda alla bonifica dei
luoghi (avvelenati) e che venga monitorato
lo stato di salute delle popolazioni circostanti le discariche, infatti, si evidenzia una prevalenza delle malattie
sempre superiore ai riferimenti scientifici internazionali, confermando la problematicità della
situazione lizzanese. Tale dato si riscontra anche in malattie rare dovute a
gravi alterazioni congenite la cui prevalenza risulta particolarmente
preoccupante.
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO
AttivaLizzano
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