12 luglio 2015


Associazione di Volontariato ATTIVA LIZZANO Onlus
Via Canova 9, 74020 Lizzano (TA)
Cod. Fisc.: 90195920732
Iscritta Nel Registro Regionale Delle Organizzazioni Di Volontariato al N° 1574 con Provvedimento N° 907 del 03/08/2012


AL PREFETTO DI TARANTO
Dott. Comm. UMBERTO GUIDATO
                                                                          
AL PRESIDENTE REGIONE PUGLIA
Dott. MICHELE EMILIANO

AL DIRETTORE AREA AMBIENTE REGIONE PUGLIA
Dott. ANTONELLO ANTONICELLI

AL PRESIDENTE PROVINCIA DI TARANTO

ALL’ASSESSORE AMBIENTE PROVINCIA DI TARANTO

AL SINDACO DEL COMUNE DI TARANTO
Dott. IPPAZIO STEFANO

AL SINDACO DEL COMUNE DI LIZZANO
Avv. DARIO MACRIPO’

AL SINDACO DEL COMUNE DI FRAGAGNANO
Sig. LINO ANDRISANO



AL SINDACO DEL COMUNE DI FAGGIANO
Sig. ANTONIO CARDEA

AL SINDACO DEL COMUNE DI MONTEPARANO
Sig. COSIMO BIRARDI

AL SINDACO DEL COMUN E DI ROCCAFORZATA
Avv. MARIA GIOVANNA IACCA


LETTERA APERTA

L’A.I.A., rilasciata dalla Regione Puglia con Determina n. 384 del 19/06/2008, agli impianti di discarica per rifiuti speciali non pericolosi del gestore VERGINE SRL, localizzata nel territorio di Lizzano (TA), è stata revocata  dalla Provincia di Taranto con determina del Dirigente N° 440 del 01/04/2015 per l’assenza totale di garanzie finanziarie.
La vicenda nasce dal susseguirsi   di competenze tra TAR di Lecce, Consiglio di Stato, Ministero dell’Ambiente e Regione Puglia sull’emanazione delle regole per definire l’entità delle garanzie che la Ditta Vergine SRL avrebbe dovuto depositare per i due impianti per rifiuti speciali: Mennole e Palombara, la prima in post chiusura e la seconda in esercizio, anche se dal febbraio 2014, quest’ultima, è sottoposta a sequestro giudiziario.  Alla fine di questo lungo rimbalzarsi di competenze, il Ministero dell’Ambiente ha conferito alla Regione Puglia, in via provvisoria, l’autorità per definire i modi e l’entità delle garanzie a fronte di eventuali danni che l’impianto di discarica per rifiuti speciali non pericolosi avrebbe potuto creare all’ ambiente e alla salute pubblica. E’ a questo punto che la Provincia di Taranto, a fronte di diverse diffide inoltrate al gestore della discarica Vergine, non avendo ottenuto alcuna garanzia, procede alla revoca dell’AIA che ricordiamo dovrebbe scadere naturalmente a settembre del 2016. La cifra richiesta come garanzia si aggirerebbe intorno ai 45.000.000 di euro.
AttivaLizzano si chiede: a questo punto, chi dovrebbe far fronte ad eventuali danni ambientali e/o alla salute pubblica che la discarica Vergine srl potrebbe causare alle popolazioni circostanti, che ricordiamo, distano da essa meno di due chilometri? Eventuali costituzioni di parte civile per risarcimento danni chi dovrà rimborsarli?
La gestione di post chiusura deve durare per non meno di 30 anni dalla chiusura dell’impianto. In tutto questo periodo gli impianti devono essere regolarmente manutenuti, controllati e vigilati. Siamo sicuri che il gestore degli impianti si faccia carico di questi oneri considerato che da oltre un anno la discarica Palombara è sottoposta a sequestro giudiziario (e che non percepisce introiti)? Infatti ci risulta che da qualche mese sia la discarica Mennole (in post produzione) che la discarica Palombara (in esercizio ma sotto sequestro) siano in stato di abbandono totale. Lo stato in cui si trovano le due discariche può ritenersi coerente con il ritorno dei miasmi che spesso invadono il paese da un po’ di mesi a questa parte.  L’Associazione AttivaLizzano chiede  agli enti che hanno rilasciato negli anni scorsi le relative AIA: prima alla discarica Mennole, ora in post chiusura,  e successivamente alla discarica Palombara, di non limitarsi solamente ad aver revocato  la relativa autorizzazione  all’esercizio degli impianti di discarica ma di esercitare uno stretto controllo affinché l’ambiente e le popolazioni circostanti la discarica non subiscano danni di nessun genere e che i risultati dei vari controlli vengano resi pubblici.
E’ importante far presente che la zona (circostante) su cui insistono le due discariche è interessata a ricevere rifiuti da oltre quaranta anni e che prima che entrassero in vigore le norme che regolano la costruzione e la condotta di una discarica, si scaricavano rifiuti di ogni genere sul fondo delle cave dismesse e sulla nuda terra: rifiuti urbani, pericolosi (si temono anche rifiuti radioattivi) e non pericolosi.  Riteniamo che sia assolutamente prioritario (di vitale importanza) che in  tutta la zona vengano effettuati dei carotaggi , che le acque di falda vengano analizzate (con continuità), che venga monitorata in continuo l'aria, che si proceda alla bonifica dei luoghi  (avvelenati) e che venga monitorato lo stato di salute delle popolazioni circostanti le discariche, infatti,  si evidenzia una prevalenza delle malattie sempre superiore ai riferimenti scientifici internazionali,  confermando la problematicità della situazione lizzanese. Tale dato si riscontra anche in malattie rare dovute a gravi alterazioni congenite la cui prevalenza risulta particolarmente preoccupante.

ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO

                                                                                  AttivaLizzano

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