Parte un altro esposto in procura
Con un esposto presentato nei primi giorni dell'anno, AttivaLizzano
riaccende i riflettori sulla discarica Vergine, ancora al centro della massima
attenzione. Da tempo, l'associazione e
non solo l'associazione lizzanese, chiede la bonifica del sito ma, allo stato
attuale, nonostante i numerosi impegni e le promesse da parte della Regione
Puglia, nulla è cambiato.
Intanto però, pare che alcune sostanze altamente inquinanti siano presenti
nella zona. "Purtroppo -dicono gli attivisti -ancora una volta la
popolazione e ancora una volta AttivaLizzano si sostituisce alla
politica".
E spiegano: "Il 3 gennaio scorso abbiamo depositato un esposto. L'Arpa
Taranto ha rilevato, dalle analisi delle acque prelevate a maggio scorso, nei
pozzi spia interni alla discarica per rifiuti speciali vergine (località
Palombara, isola amministrativa del Comune di Taranto, vicino alle abitazioni
di Lizzano, Fragagnano, Monteparano, Rocca Forzata e Faggiano), idrocarburi,
ferro e Peb in grosse quantità, tale da far superare il Csc (coefficiente
soglia di contaminazione). Il Peb, ricordiamo, e altamente cancerogeno".
Eppure, fanno rilevare gli esponenti dell'associazione, sono state tante le
riunioni che si sono susseguiti nel tempo, anche in materia di bonifica.
"A nulla è valso il tavolo tecnico tenutosi presso l'assessorato alla
qualità dell'ambiente della Regione Puglia, il 12 dicembre scorso.
L'assessore Santorsola, non ha seguito i preziosi consigli dei
rappresentanti dell'Arpa Taranto, presenti al tavolo, di procedere per bloccare
le fonti inquinanti della discarica Palombara che, ricordiamo, si trova in
totale stato di abbandono fin dal suo sequestro giudiziario avvenuto quasi tre
anni fa".
"Santorsola, coerente con il presidente della Provincia di Taranto
Tamburrano -critica attiva Lizzano - ha
optato per ripetere le analisi negli stessi pozzi e in altri, non ancora
individuati, tralasciando di adottare qualsiasi iniziativa di messa in
sicurezza della discarica".
"Pur essendo consapevole che questa decisione lo porterà a conoscere i
primi risultati non prima di aprile prossimo e rendendosi responsabile del
peggioramento a cui, irrimediabilmente, va incontro tutto il territorio di
Lizzano e dei paesi limitrofi".
La preoccupazione di attualizzano e dunque, profondo. "Riteniamo che
l'inquinamento delle falde possa creare grossissimi problemi alla comunità
Lizzanese e non solo, in quanto la sua posizione geografica la vede sulla
direttrice dei principali flussi di scorrimento delle falde provenienti da
quelle inquinate a monte. Questo, considerando che buona parte della
popolazione di Lizzano, non essendo raggiunta dall'Aqp, usa le acque
sotterranee per i vari fabbisogni quotidiani".
"Inoltre, sottolineano ancora gli esponenti di AttivaLizzano,
"teniamo ad evidenziare che i pozzi di emungimento che si trovano nelle
immediate vicinanze da quelle contaminati vengono utilizzate per le molteplici
attività agricole e pastorali esistenti nella zona".
Sulla base di ciò parte la specifica richiesta del movimento.
"Chiediamo l'immediata messa in sicurezza e la bonifica delle aree della
discarica della zona, comprese quelle dimenticate dagli anni Settanta, nonché
il controllo approfondito sulla salute dei cittadini che vivono o lavoro nei
territori attorno alle discariche".
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