Il presidente Angelo Del Vecchio esorta il presidente della
Provincia Tamburrano ad emettere l'ordinanza con la quale dovrebbe imporre ai
proprietari e ai gestori delle aree della discarica ( è stata sequestrata) di
mettere in sicurezza il sito, visto che è passato più di un mese dalla
conclusione del procedimento.
"Nessuna azione è stata compiuta dalla Provincia per
impedire l'esplosione della bomba ecologica costituita dall'enorme quantità di
percolato che da tre anni si riserva sul terreno intorno alla discarica
(coltivazioni di grano, viti, ortaggi e aree dedicate alla pastorizia)
penetrando probabilmente fino alla falda profonda. Il danno all'ambiente
-afferma Del Vecchio- potrebbe essere già gravissimo se, come risulta dalle
analisi dell'acqua prelevate dai pozzi spia all'interno della discarica,
effettuate dall'Arpa, i veleni rinvenuti si sono riversati nella falda".
Del Vecchio precisa che già nel consiglio Provinciale del 17
dicembre 2015 il presidente Tamburrano affermava esistere uno stato di emergenza
che rendeva improrogabile la bonifica del sito. Ed ancora: "avendo
inspiegabilmente restituito la Provincia tutto il deposito cauzionale a
garanzia della bonifica, si affermava, in mancanza di fondi, che la situazione
era tanto grave da dover decidere sulla voltura dell'Aja alla società Lutum,
che, in cambio, si assumeva l'onere della bonifica e della messa a norma della
discarica, continuando l'attività di gestione. Di tanto in tanto -conclude
-vengono istituiti tavoli tecnici alla Regione, durante i quali si dispongono
rilievi che vengono effettuati a distanza di mesi. I rappresentanti delle
istituzioni leggono relazioni che non portano a nulla, i politici fanno la loro
comparsa perché il giorno dopo possano essere visibili sulla stampa. Tutto è
fermo, escluso il percolato che con le piogge invernali continua
dilagare".
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