del Q Provincia Taranto, 12 Gennaio 2016
«Mercoledì 13 gennaio attendiamo l’esito di una sentenza del Tribunale
amministrativo regionale di Lecce che si pronuncerà in merito ad una ordinanza del
sindaco di Taranto il quale, nel tentativo di ridurre le pericolosissime
conseguenze del percolato fuoriuscito dalla discarica Palombara, aveva intimato
alla società Vergine ed ai proprietari del terreno di farsi carico della
rimozione del percolato». Così evidenzia il comitato “AttivaLizzano”: «A questa
ordinanza, dopo aver fatto opposizione e ottenuto la sospensione del
provvedimento, sarà il TAR a decidere se spetti o no ai proprietari del terreno
evitare questo ulteriore aggravamento del disastro ambientale del quale siamo
vittime. Purtroppo, i precedenti pronunciamenti del Tar Lecce sono stati sempre
favorevoli al gestore della discarica e, grazie a qualche cavillo, si riusciva
a calpestare il diritto alla salute dei lizzanesi. Ricordiamo che la discarica per
rifiuti speciali, Palombara, gestita dalla società Vergine srl, era stata posta
sotto sequestro dalla magistratura il 10 febbraio del 2014 per gravi
inadempienze nel trattamento dei rifiuti. Questo dopo anni di lotta dei cittadini
lizzanesi costretti a respirare i miasmi provenienti dalla discarica posta a
soli 2 Km dall’abitato. Dal giorno del sequestro la discarica è stata
abbandonata, malgrado fosse stato nominato un custode che avrebbe dovuto
provvedere agli interventi di manutenzione indispensabili per la salute
pubblica. I miasmi continuano ad appestare la nostra aria; inoltre, a causa delle
piogge, si è verificata una pericolosissima fuoriuscita di percolato che
potrebbe già aver inquinato la falda. In questo stato di cose, nell’aprile
2014, incredibilmente la Provincia di Taranto ha restituito ai gestori della
discarica le fideiussioni (obbligatorie per legge ai fini della concessione
dell’Aia) che avrebbero garantito la bonifica della discarica e, quindi, la
tutela della salute pubblica. Incassate le garanzie assicurative,
corrispondenti a svariati milioni di euro, la società che gestiva la discarica si
è dissolta».
Nessun commento:
Posta un commento