di Angelo Occhinegro, La Gazzetta del Mezzogiorno, 27 Febbraio 2016
Il duro documento di « Attiva Lizzano » dato alla Regione
Al recente incontro presso l’assessorato all’Ambiente regionale sulla
delicata questione ambientale della discarica Vergine (è posta com’è noto sotto
sequestro), ha fatto tanto «rumore» il documento di Attiva Lizzano. Malgrado il
presidente dell’associazione di volontariato Angelo Del Vecchio non aveva
facoltà di parlare, il documento letto durante l’assemblea dal sindaco di
Lizzano Dario Macripò è stato messo a verbale. Colpiscono alcune frasi e
considerazioni finali del documento che parte inizialmente dai gravissimi danni
procurati dalla vicina discarica Vergine. Attiva Lizzano ha fatto una
cronistoria dei rifiuti, dell’ambiente inquinato e degli eventuali danni alla
salute dei cittadini di
Lizzano, quando in quel tempo (anni 70) il Comune di Taranto e i comuni della
provincia sversavano i rifiuti nelle cave, che venivano riempite di terreno di
riporto e piantumati alberi o utilizzati come seminativi; inoltre cominciavano
a verificarsi problemi di salute già negli anni novanta (incidenza elevata di
leucemie, tumori di altro genere e disturbi alla tiroide). Attiva Lizzano ha
fatto presente che in quel periodo mai nessun ente ha provveduto a fare alcun
carotaggio. In quel tempo i controlli ambientali erano praticamente assenti.
L’Associazione Attiva Lizzano ha rimarcato la propria contrarietà ad una
eventuale voltura dell’AIA a nessun altro ente in quanto la discarica Palombara
non può e non deve riprendere la sua coltivazione. L’Associazione Attiva
Lizzano invita le istituzioni responsabili a farsi carico di ogni onere alla
messa in sicurezza della discarica Palombara anche se questa priva di ogni
garanzia fideiussoria». L’associazione di volontariato di Lizzano, attraverso
il suo presidente Angelo Del Vecchio, si fa portavoce dei disagi e delle
preoccupazioni della gente, delle famiglie locali. «La popolazione di Lizzano
non è disposta a subire i tanti errori commessi dalle istituzioni in tutti
questi anni permettendo una eventuale voltura dell’Aia alla Lutum srl, come paventato
nell’ultimo consiglio provinciale di dicembre 2015». Attiva Lizzano ha lanciato
una sorta di sfida finale nei confronti delle istituzioni, che non riescono
ancora a giungere ad una soluzione concreta. Per il bene soprattutto dei
cittadini. «A fronte di queste palesi anomalie ed omissioni, la popolazione di
Lizzano è pronta a chiedere un risarcimento danni e farà tutto ciò che è
necessario perché i responsabili di questi comportamenti illegali vengano
individuati e puniti».
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