29 settembre 2010

La raccolta porta a porta a Lizzano: con queste premesse è un fallimento.



Il 1° Ottobre 2010 a Lizzano partirà la raccolta differenziata porta a porta spinta, con rimozione dalle strade dei cassonetti. Straordinaria notizia!

Riteniamo che la virata verso la raccolta differenziata sia ammirevole e condividiamo pienamente gli intenti perseguiti dall’Amministrazione Comunale di Lizzano. Da lungo tempo auspicavamo un intervento in tal senso.

In questa sede, però, intendiamo proporre le nostre perplessità rispetto alla efficacia di un’operazione così violenta, definita "kamikaze" dalla stessa amministrazione e proponiamo alcuni suggerimenti che ci auspichiamo possano essere utili ad implementare il passaggio alla raccolta differenziata porta a porta dei rifiuti. Riteniamo che l’introduzione di un cambio radicale di paradigma nella raccolta dei rifiuti potrebbe essere vissuta dalla cittadinanza come un’'imposizione violenta e, quindi, risultare inefficace.

Le esperienze di altre realtà evidenziano che, in tali circostanze, la cittadinanza risponde con diffidenza e impreparazione, causando disagi e tensioni nella comunità e ostacolando lo svolgimento del lavoro dell'azienda incaricata alla raccolta. Questo potrebbe scoraggiare l'intera comunità e l'Amministrazione ed esitare in un fallimento. E’ evidente che tale fallimento sarebbe da imputare alla gestione di questo processo da parte dell'amministrazione e non alla comunità.
Innescare una simile trasformazione, culturale e poi sociale, richiede un lavoro costante e capillare di informazione e sensibilizzazione. Le statistiche evidenziano come la qualità della differenziazione vada di pari passo con l'informazione.

A tal proposito riteniamo che non sia sufficiente l’ incontro informativo fatto il 13 Settembre (13 giorni prima della partenza radicale del progetto), alle 11,30 di mattina. L’oriario mattutino di per sè è lavorativo, ma settembre è un periodo in cui notoriamente la comunità lizzanese è impegnata nella vendemmia. Inoltre, l’incontro si è tenuto al primo piano del palazzo comunale, senza ascensore e senza rampe per i diversamente abili. Forse l"operazione kamikaze" consiste nel far fuori tutti, progetto compreso? Speriamo vivamente di no.

Purtroppo, come temevamo, all’incontro erano presenti 10 cittadini, alcuni referenti delle scuole, i rappresentanti della nostra Associazione e i componenti della Giunta. Le risposte alle domande poste agli esperti presenti sono state evasive e confuse; nel complesso abbiamo avuto l’impressione di poca serietà nell'affrontare un progetto di tale portata e importanza. A nostro avviso, manca una visione sistemica del progetto per questo cerchiamo di dare qualche consiglio per ottimizzare il porta a porta:

  1. TARIFFAZIONE VARIABILE: incentivazione alla riduzione e differenziazione. Le esperienze eccellenti (a cui dovremmo attingere) dimostrano che sarebbe utile prevedere un'incentivazione economica ai “migliori ricicloni”. A tal fine non sono necessari complessi e costosi macchinari elettronici per identificare con un codice a barre ogni singolo cittadino (cfr. proposta fatta del presidente dell'ATO 3 nella giornata di inromazione del 13 Settembre); se Lizzano fosse dotata di un'isola Ecologica basterebbero due bilance ed il numero personale del cittadino (modello raccolta a punti già effettuata nelle ATO1). Per rendere conveniente il porta a porta sono fondamnentali una tariffazione variabile costituita da una quota fissa per coprire i costi fissi e una quota variabile a discrezione della qualità della differenziazione e degli effettivi costi sostenuti per lo smaltimento.

Ad esempio, può essere utile prevedere la riduzione della tariffa per chi non conferisce l'umido, ma crea il compost in casa (anche senza compostiera); incentivare il riutilizzo degli imballaggi; far diminuire gradualmente o eliminare i 2-3 4 imballaggi dei supermercati perchè riversano sulla comunità i costi di smaltimento; favorire iniziative sul consumo dell'acqua pubblica di AQP e disincentivare quello dell'acqua imbottigliata; promuovere l’utilizzo di dispenser ricaricabili per i prodotti liquidi; etc

  1. TEMPI e INFORMAZIONE. Dal momento che si tratta di una vera e propria rivoluzione, un simile progetto, dovrebbe partire quando la comunità è già abbastanza edotta del modo in cui si differenzia l’immondizia; pena il cattivo risultato del progetto e l'aumento dei costi. Ilprimo Ottobre i Lizzanesi vedranno rimossi i cassonetti dalle stradee riceveranno 3-4 buste di vario colore per differenziare, ma senza alcuna informazione sul come fare. Si stanno aspettando le brochure da stampare; sarebbe più conveniente, invece, farla partire il 1 Dicembre e iniziare subito con incontri informativi e iniziative nelle scuole, affinchè il porta porta si innesti in un terreno fertile, di modo che si eviti difficoltà enormi creando tensioni nella cittadinanza e nell'azienda che effettuerà il porta a porta.

  2. OSSERVATORIO SUI RIFIUTI:Gratificante è l'esperienza di tanti paesi che hanno adottato la strategia “rifiuti zero” con l'intento di produrre sempre meno rifiuti e azzerare la porzione indifferenziata (quella da bruciare o sotterrare). L'istituzione di un apposito Osservatorio sui rifiuti, (una specie di commissione ad hoc) costituito da politici, Associazioni, Commercianti, Professionisti, che abbia il compito di studiare e attuare le migliori strategie per la riduzione di quei materiali che non possono essere rivenduti o riciclati e portarle all'attenzione della giunta comunale. Si aprono le buste dell'indifferenziato, si studia la merceologia e si promuovono misure volte alla riduzione; un altro compito dell'osservatorio è vigilare sull'operato dell'azienda appaltatrice del progetto; l'osservatorio sui rifiuti è uno straordinario strumento a disposizione delle amministrazioni.

Solo così (informazione, partecipazione della società civile e programma di ottimizzazione) si giungerà alle "mitiche" percentuali di differenziazione del 70-80%. Tutto quello che si riesce a differenziare verrà rivenduto ai vari consorzi ed il restante "indifferenziato" smaltito in discarica o bruciato in inceneritori a cui siamo (ahimè) fortemente legati; quindi i costi del progetto saranno legati oltre che ai costi fissi della raccolta a quelli variabili dello smaltimento dell'indifferenziato; ci si aspetta che questo tipo di strategia di raccolta/smaltimento ridurrà l'enorme importo della Tarsu che i cittadini lizzanesi sono costretti a pagare.


Due domande: dove avverrà lo stoccaggio dei materiali raccolti non avendo Lizzano una Isola Ecologica? Chi si occuperà della rivendita dei materiali?