22 aprile 2018

LA MANIFESTAZIONE


22/04/2018

 Manifestazione “ PER LA NOSTRA TERRA “ dove ha visto la massiccia partecipazione della cittadinanza di Lizzano , comitati e associazioni, sindaci delle località vicine e politici sia regionali che nazionali. I partecipanti sono stati oltre mille.


DALLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO DEL 23/04/2018



20 aprile 2018

MANIFESTAZIONE DI PROTESTA " PER LA NOSTRA TERRA "


20/04/2018
I
nviato alla stampa documento  pre manifestazione condiviso da alcuni comitati e associazioni della provincia jonica e alcune amministrazioni comunali. Il documento illustra brevemente gli ultimi eventi che vedono la Regione interessarsi della Discarica Vergine per quanto riguarda la sua bonifica e messa in sicurezza per poi utilizzarla al ritiro di rifiuti biostabilizzati per colmare i buchi esistenti o le vasche non ancora completate. AttivaLizzano, spiega il documento, si oppone fermamente a quest’ultima parte della bonifica e pertanto ha indetto una manifestazione per il 22 aprile 2018 alle ore 17:30:

DOCUMENTO MANIFESTAZIONE “ PER LA NOSTRA TERRA “
AttivaLizzano, con le associazioni aderenti e le Amministrazioni Comunali, in calce, invita tutti i cittadini alla manifestazione “Per la nostra Terra” che si terrà domenica 22 aprile 2018 a Lizzano in concomitanza della Giornata Mondiale della Terra, in quanto ci sentiamo solidali con quegli uomini e quelle donne che in tanti punti del pianeta lottano per difendere la loro terra, con quanti se la vedono sottrarre, depauperare, inquinare, distruggere per gli interessi economici e i giochi meschini di potere di pochi.

L’aria, la terra e l’acqua sono beni essenziali per la Vita, non possono e non devono essere utilizzate come strumenti per il becero profitto ai danni di esseri umani, animali e vegetali.

Il corteo, che si muoverà alle ore 17,30 da Piazza 4 Novembre e si concluderà in Piazzale Convento, ribadirà la necessità dell’impegno da parte di tutti, cittadini, amministrazioni ed istituzioni, nei confronti della salvaguardia dell’ambiente e della salute affinché non si ripetano più gli errori e gli orrori come quelli che hanno oppresso ed opprimono Lizzano, così come Taranto e gli altri comuni della provincia.

L’immediata chiusura definitiva della Discarica Vergine, la messa in sicurezza e la bonifica non sono richieste, ma sono le pretese da parte di una popolazione che non vuole più subire le scelte e le conseguenze di queste scelte, di privati senza scrupoli e di politici incapaci. Ecco perche'intendiamo ribadire che "spostare" le discariche, o ancora peggio, crearne delle nuove, NON E' la soluzione. La logica del "NOT IN MY BACKYARD"(non nel mio cortile), non ci appartiene. I rifiuti ed il pericolo proveniente dalla loro selvaggia gestione sono un reale problema mondiale.

Come più volte denunciato dai cittadini e da Attivalizzano, a distanza di quattro anni dal sequestro della discarica, l’impianto risulta essere in completo stato di abbandono e i sopralluoghi effettuati dall’ARPA Puglia in questi anni confermano il totale degrado in cui versa il sito.
Nei giorni scorsi, in seguito agli esposti di AttivaLizzano, la Procura di Taranto ha formulato a carico dei responsabili della discarica Vergine l’accusa di “disastro ambientale”.

Dal provvedimento della Procura si evince una “imprudenza e imperizia nella gestione del percolato e nell’impermeabilizzazione del bacino di discarica, trascurando l’intercettazione delle acque meteoriche” che hanno portato alla “contaminazione delle acque sotterranee” in cui sono state riscontrate diossine, nitrati, PCB e boro configurando una situazione che, secondo lo stesso Pubblico Ministero, necessita “provvedimenti eccezionali”.

A tutto ciò si aggiunge la grande preoccupazione per la mancata chiarezza, da parte della Regione Puglia, sull’ iter che questa intende adottare per la messa in sicurezza della discarica.
Dalle notizie giunte recentemente abbiamo appreso che la Regione Puglia vorrebbe acquistare la discarica non escludendo l’ipotesi di una eventuale riapertura, che per tutti noi cittadini sarebbe una vera catastrofe.

Che il Meridione sia diventata la pattumiera d’Italia, non è uno slogan ma la tragica realtà;
in particolare per la provincia di Taranto sembra ci sia un particolare accanimento, vessata da ogni tipo di inquinamento da discariche che per decenni hanno accolto ed accolgono rifiuti industriali provenienti da ogni parte d’Italia, da incerenitori, impianti siderurgici, raffineria, cementificio, ecc.
Tutto concentrato in poche decine di Km.

Sentiamo il dovere di lottare ogni giorno per difendere il diritto ad una vita dignitosa, perché ci sentiamo incompresi e schiacciati da scelte politiche che negli anni hanno favorito la logica delle discariche evitando di optare per una politica lungimirante che possa mettere in atto nuovi e virtuosi processi di gestione dei rifiuti.

Per ribadire, per lottare ed ottenere tutto questo, l’associazione AttivaLizzano invita tutti i cittadini, i comitati, le associazioni, a partecipare alla manifestazione “Per la nostra terra”: uniche possibilità sono le BONIFICHE e la CHIUSURA DEFINITIVA delle DISCARICHE.

Associazione di volontariato AttivaLizzano
CarosiNOdiscariche CAROSINO
Comitato Vigiliamo per la Discarica GROTTAGLIE
Comitato Taranto L.I.D.E.R. TARANTO
Comitato “ No Raddoppio Inceneritori MASSAFRA
Legambiente TARANTO
Laboratorio “ R-esistere “ FRAGAGNANO
Comitato Babele TARANTO
“ Attivisti Manduria 2.0 “ MANDURIA
Territorio Bene Comune SAN MARZANO di SAN GIUSEPPE
Sud in Movimento GROTTAGLIE
M.A.J. GROTTAGLIE
Associazione “ Prospettive di Sviluppo “ LIZZANO
Legambiente FRAGAGNANO Comitato Cittadino Antinucleare MARUGGIO Amministrazione Comunale di GROTTAGLIE Amministrazione Comunale di FRAGAGNANO Amministrazione Comunale di LIZZANO Amministrazione Comunale di FAGGIANO


Lizzano, 20/04/2018




9 aprile 2018

CRONACA DI UN " DISASTRO AMBIENTALE " ANNUNCIATO


09/04/2018

 Conseguentemente alla comunicazione della procura della Repubblica sull’avviso agli ex gestori della discarica Vergine per la chiusura delle indagini riguardo ad un esposto presentato da AttivaLizzano il 03/01/2017, la stessa nella sua comunicazione avvalora i timori dell’associazione e della cittadinanza, constatando un disastro ambientale colposo, individuando gli ex gestori dell’impianto i responsabili. Il Sostituto Procuratore della Repubblica nella sua relazione ritiene che il sito necessiti di “provvedimenti eccezionali” per metterlo in sicurezza a causa della contaminazione delle acque di falda, trovando in esse: nitrati, PCB, diossine e boro. Per l’evidenza dei timori che l’associazione ha sempre denunciato alle Istituzioni lo stato di pericolo del sito, AL ha emesso un comunicato stampa esortando la Regione e la Provincia di Taranto a bonificare, mettere in sicurezza e chiudere definitivamente il sito:


                                                       Comunicato stampa del 09/04/2018                                                                                                             Associazione AttivaLizzano                                                                                    CRONACA DI UN “DISASTRO AMBIENTALE” ANNUNCIATO                            
Ancora una volta in tanti avevamo intuito quali potessero essere le conseguenze della presenza di migliaia di tonnellate di rifiuti sepolti in quasi 50 anni di attività delle discariche situate nelle località Mennole e Palombara, nelle strettissime vicinanze soprattutto di Lizzano e Fragagnano. La puzza che per decenni ha appestato e continua ancora ad inquinare l’aria di territori che avrebbero dovuto emanare solo i profumi di piante, fiori e alberi, non era una invenzione dei cittadini di tutti i paesi limitrofi. Così come i timori che tali quantità di rifiuti accumulati per decenni potessero inquinare anche la falda, non potevano essere frutto di infondato allarmismo da parte di cittadini comitati ed associazioni.                                                                                                                                              

In tanti avevamo ritenuto fosse necessario intervenire immediatamente sulla Discarica Vergine in zona Palombara dopo che finalmente, l’ARPA, con i prelievi e le successive analisi delle acque sotterranee dai pozzi interni alla discarica, aveva certificato la presenza di ferro, diossine, PCB ed idrocarburi in quantità tali da far superare il CSC (coefficiente soglia di contaminazione): gli abitanti delle zone adiacenti all’impianto preoccupati per la propria salute e per la salubrità di terreni e coltivazioni e pascoli e noi di AttivaLizzano che facendoci carico delle lecite preoccupazioni, il 3 gennaio del 2017 infatti avevamo presentato un ulteriore esposto alla Procura della Repubblica chiedendo di svolgere accurate indagini al fine di verificare l’eventuale sussistenza di reati ambientali, dal momento che la discarica oltre che interessare le attività agricole e pastorali che avrebbero potuto essere esposte al rischio di contaminazione, evidenziavamo che una parte delle abitazioni di Lizzano, utilizza l’acqua proveniente da pozzi per i normali fabbisogni quotidiani data la non totale copertura da parte dell’acquedotto.                                                                                          

A distanza di 4 anni dal sequestro della discarica, l’impianto risulta essere in completo stato di abbandono e i sopralluoghi effettuati dall’ARPA Puglia in questi anni hanno confermato il totale degrado in cui versa il sito, constatando lo smottamento di una vasca di contenimento dei rifiuti con conseguente fuoriuscita del percolato a causa delle acque pluviali. Dato lo stato dell’impianto, l’Arpa Puglia ha sostenuto la necessità di interventi di emergenza immediati, quanto meno, per l’aspirazione del percolato.                                                                                                                                        

Nei giorni scorsi, dopo più di un anno dal nostro esposto, il sostituto procuratore dott. Lanfranco Marazia ha formulato a carico dei responsabili della discarica Vergine l’accusa di “disastro ambientale”, formulando l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.                                      

Dal provvedimento della Procura si evince una “imprudenza e imperizia nella gestione del percolato e nell’impermeabilizzazione del bacino di discarica, trascurando l’intercettazione delle acque meteoriche” che hanno portato alla “contaminazione delle acque sotterranee” in cui sono state riscontrate diossine, nitrati, PCB e boro configurando una situazione che, secondo lo stesso Pubblico Ministero, necessita “provvedimenti eccezionali”. A cominciare, secondo noi, dalla immediata messa in sicurezza, bonifica e chiusura definitiva della discarica.                                                                    

Ma ciò che in questi giorni ha destato stupore e fonte di nuova preoccupazione è stato l’aver appreso da alcuni telegiornali che mentre ancora una volta la Magistratura, l’unica istituzione che sta facendo luce su questa velenosa vicenda, ha ritenuto ampiamente fondata la nostra denuncia emettendo l’avviso di garanzia, la Regione Puglia vorrebbe acquistare la discarica non escludendo l’ipotesi di una eventuale riapertura, che per tutti noi cittadini sarebbe una vera catastrofe. Contrariamente a ciò che i cittadini si aspettano, l’atteggiamento delle istituzioni politiche è davvero inspiegabile e a nostro avviso, irresponsabile.                                                                                                                                
Da una parte la Provincia di Taranto con i suoi tentativi di volturare l’AIA dell’impianto, ormai sotto sequestro dal febbraio 2014, ad un nuovo soggetto privato e che continua a rilasciare autorizzazioni, perpetrando lo scempio del nostro territorio con la stessa politica scellerata attuata p.es. con il recentissimo rilascio dell’autorizzazione al rialzo di 15 metri della discarica ex Ecolevante di Grottaglie che infierisce sulle popolazioni di Grottaglie, San Marzano di S.G. e Fragagnano, già esposte per troppi anni ad agenti inquinanti dannosissimi; non dimentichiamo neppure le scellerate restituzioni delle fidejusioni di qualche hanno fa, che dovevano servire proprio alle messe in sicurezza dei siti inquinanti e quindi alla salvaguardia della salute dei cittadini; dall’altra, la Regione Puglia, intenta a tergiversare tra i molteplici ricorsi promossi dagli ex gestori della discarica e i proprietari dei terreni su cui insiste la discarica (al TAR di Lecce e al Presidente della Repubblica), per poi lasciar trapelare terrificanti intenti di riapertura del sito.                                                              

È evidente, invece, che le indagini avvalorano ancora di più la necessità di un’urgente messa in sicurezza e bonifica della discarica Vergine con conseguente chiusura definitiva, come più volte invocato dai cittadini delle zone circostanti alla discarica e da noi di AttivaLizzano.                              
 L’Associazione AttivaLizzano, pretende un intervento delle Istituzioni competenti, al fine di fare tempestivamente chiarezza sullo stato delle acque sotterranee per tutelare la salute delle popolazioni delle zone limitrofe e le attività agricole che possono essere danneggiate dall’inquinamento proveniente dalle discariche.                                                                                                                  

Inoltre, l’associazione AttivaLizzano auspica che la Provincia di Taranto lasci per sempre l’ipotesi, più volte manifestata, di concedere un’eventuale autorizzazione per la ripresa dell’attività della discarica Vergine e che la Regione Puglia, abbandoni ogni intento di possibile riattivazione e che gli stessi si adoperino affinchè si abbandoni per sempre la vecchia logica delle discariche e dell’incenerimento e si consideri seriamente l’adozione dell’economia circolare, strumento indispensabile per una buona raccolta differenziata che ancora oggi stenta a decollare e, ancora in alcuni comuni, a partire.                                                                                                                           

Per ribadire, per lottare ed ottenere tutto questo, l’associazione AttivaLizzano invita tutti i cittadinipartecipare alla grande manifestazione “Per la nostra terra” che si svolgerà a Lizzano Piazza 4 Novembre il 22 aprile 2018 alle ore 17,30: uniche possibilità sono le BONIFICHE e la CHIUSURA DEFINITIVA delle DISCARICHE.                                                                                               

                                                                                                                                  AttivaLizzano








DALLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO DELL'11/04/2018



5 aprile 2018

CONTAMINATE LE FALDE

05/04/2018

 A seguito di un esposto presentato alla Magistratura di Taranto da AL in data 03/01/2017 per inquinamento delle falde acquifere da idrocarburi, PCB,  diossine e Ferro, la Procura della Repubblica comunica di aver concluso le indagini avviate e contesta il reato di DISASTRO AMBIENTALE COLPOSO  per la contaminazione delle acque sotterranee determinata dal percolato della discarica a Moretti, Ciervo e Petrelli.

DALLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO DEL 05/04/2018


DAL QUOTIDIANO DI PUGLIA DEL 06/04/2018



DAL QUOTIDIANO DI PUGLIA DEL 17/04/2018



DALLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO DEL 17/04/2018