14 dicembre 2012

Egregi Amministratori,

apprendiamo che in data 14/12/2012 si svolgerà presso la Provincia di Taranto un incontro per discutere i rilievi e le considerazioni della Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti. All’incontro, indetto dall’assessore provinciale all'Ambiente Giampiero Mancarelli, sono convocati l'Arpa Puglia e i sindaci dei comuni interessati. Non sono state convocate le associazioni e i comitati territoriali, la cui presenza era stata annunciata dall’assessore (Gazzetta del 22 novembre c.a.). Ancora una volta la politica taglia fuori i cittadini dalle decisioni che li riguardano. Nonostante l’esclusione dall’incontro, per il tramite del presente comunicato, vi rendiamo partecipi di alcune nostre considerazioni in merito al tema oggetto della riunione.
La relazione della Commissione parlamentare evidenzia il rischio di una diffusa e permanente contaminazione ambientale che, protratta nel tempo, potrebbe ripercuotersi pesantemente sulla popolazione residente nei comuni limitrofi, causando gravi danni, all’ambiente e alla salute. La commissione evidenzia traffici illeciti di rifiuti perciò si rende ancor più necessario individuare il rischio specifico, per il territorio e per la popolazione, attraverso la conoscenza della tipologia dei rifiuti smaltiti e del quantitativo sversato.
Ci preme tutelare il diritto dei cittadini alla salute e ci sembra necessario ed urgente che si pongano in essere azioni volte a:
- organizzare una mappatura epidemiologica delle patologie diffuse nella popolazione;
- realizzare la caratterizzazione delle discariche;
- effettuare l’opportuna Analisi di Rischio;
- effettuare i controlli adeguati da parte della Provincia su tutte le discariche, comprese quelle abbandonate e a quelle abusive. (controlli, come evidenziato dalla stessa Commissione, a tutt’oggi inesistenti);
- intervenire sui i problemi legati all'imminente ecotassa, per il mancato raggiungimento degli obbiettivi di raccolta differenziata;
- affrontare la problematica legata al ciclo dei rifiuti urbani e dell'impiantistica adeguata;
- risolvere il problema dei rifiuti transfrontalieri (nel porto si è riscontrato il maggior numero di reati ambientali);
- prendere atto delle mancate denunce alla Procura di Taranto da parte delle amministrazioni verso le problematiche dei rifiuti.
Vorremmo ricordare che la Provincia è tenuta a svolgere i controlli necessari rispetto alla gestione dei rifiuti e in materia di bonifica ed è tenuta a verificare l’attività dei gestori delle discariche rispetto alla corretta presentazione delle idonee garanzie finanziarie; ci appelliamo alle funzioni di tutela della salute e del territorio affidate ai sindaci; confidiamo nell’attività di monitoraggio e di controllo ambientale dell’Arpa.
Il problema delle fideiussioni è evidenziato anche dai recenti fatti riguardanti l’Ilva, infatti, dal 2 al 7 dicembre tre articoli (sul blog Delfini erranti e sui quotidiani Gazzetta del Mezzogiorno e Repubblica) hanno reso note le inadeguate fideiussioni e garanzie finanziarie che il gruppo Riva avrebbe presentato per le operazioni di bonifica e per i trentennali controlli post chiusura delle discariche di rifiuti speciali, presenti all’interno dell’impianto siderurgico.
Pertanto, in qualità di coordinamento di cittadini e comitati di Comuni limitrofi alle discariche Ecolevante, Vergine e Italcave, chiediamo agli amministratori convenuti e, in particolare all’assessore provinciale all’ambiente Mancarelli, se le fideiussioni e le garanzie finanziarie presentate dai gestori delle suddette discariche sono adeguate, sia rispetto ai progetti iniziali sia per i successivi abnormi ampliamenti. A nostro avviso, il riferimento all’Ilva è pertinente perché si tratta di discariche per rifiuti speciali che richiedono dopo la chiusura trenta anni di controlli a carico del gestore, ma anche perché nel 2005 la sentenza n. 1847 del Tar di Lecce, a chiusura di un procedimento avviato dal comitato Vigiliamo di Grottaglie, annullava il provvedimento di approvazione del piano di adeguamento presentato da Ecolevante per il I e II lotto della discarica perché “gravemente lacunoso sotto il profilo delle garanzie finanziarie”.
Sperando di aver dato il nostro contributo propositivo per la soluzione del problema, ci auguriamo di lottare insieme per il bene comune e di avere al più presto riscontri concreti da parte delle amministrazioni e dei politici che finora sono stati abili imbonitori. In anni di impegno abbiamo raccolto dagli amministratori comunali, provinciali e regionali tante buone intenzioni e promesse mai mantenute, delibere ad hoc, mai messe in atto, partecipazioni tronfie a incontri pubblici e manifestazioni. Tutti atti fini a se stessi, parole finora vuote.
Speriamo che la tutela del bene comune che muove i nostri passi e alimenta il nostro impegno da cittadini, diventi sempre più un obiettivo condiviso anche con gli amministratori e rappresenti l’unico scopo verso cui tendere in modo trasversale e totale.
Coordinamento provinciale per la difesa del territorio e della salute che riunisce comitati e cittadini di Lizzano, Grottaglie, Fragagnano, Maruggio, S. Marzano, Carosino, Monteparano, Faggiano, Statte e Taranto.

7 dicembre 2012

Quod Erat Demonstrandum

 "Stanchi di subire impotenti il disastro ambientale che si sta consumando con tutte le devastanti ricadute sul turismo e sull’agricoltura e seriemente preoccupati per la salute dei cittadini abbiamo deciso di sollecitare l’intervento delle Autorità competenti, a cominciare dalla Procura della Repubblica, per far cessare questo scempio e far sì che siano valutate le eventuali responsabilità civili, amministrative e finanche penali".

Così terminava il nostro comunicato stampa dello scorso gennaio 2012 in cui
esprimevamo la nostra frustrazione e dichiaravamo i nostri intenti rispetto al problema della proliferazione di alghe nel nostro mare. Come più volte ribadito, riscontriamo che il fenomeno, dovuto alle immissioni di nutrienti presenti nelle acque provenienti dal depuratore, sia aggravato nel periodo della molitura delle olive verosimilmente per l'illecito sversamento in fogna di acque di vegetazione
da parte dei frantoi.
Oggi, a distanza di quasi un anno, prendiamo atto che a nulla sono valsi gli appelli e l'esposto in Procura.
Come volevasi dimostrare, anche quest'anno si consuma l'ennesimo scempio territoriale nella nostra meravigliosa e martoriata terra!



3 dicembre 2012

3 dicembre 2012

7 dicembre 2012
7 dicembre 2012