6 dicembre 2017

E' ARRIVATA L'ORA DI PORRE UN LIMITE ALLE DISCARICHE ANCHE IN PUGLIA!


05/12/2017

 Sulla scia dell’istanza presentata dal Consigliere Regionale del m5s Antonio Trevisi, AttivaLizzano emana un comunicato stampa. Tale istanza riguarda l’adozione del FATTORE DI PRESSIONE, strumento già adottato dalla Regione Lombardia e Calabria. Il fattore di pressione limiterebbe la creazione di nuove discariche in quei siti già compromessi da altri impianti. Difatti, esso opera in funzione dei metri cubi di rifiuti su una  superficie unitaria espressa in Km quadrati:


COMUNICATO STAMPA DEL 05/12/2017

E’ arrivata l’ora di porre un limite alle discariche anche in Puglia!
La Regione Lombardia e la Regione Calabria hanno già posto le basi per arginare la disastrosa gestione dei rifiuti che vede purtroppo il nostro Bel Paese ai minimi termini riguardo la tutela del bene comune in favore degli interessi di speculatori senza scrupoli, inserendo nei propri Piani Regionali di Gestione dei Rifiuti (PRGR) uno strumento che possa impedire la realizzazione di impianti di smaltimento di rifiuti nelle aree in cui c’è una già concentrazione di discariche tale da determinare un significativo impatto negativo sull’ambiente circostante e sulla salute dei cittadini: il “FATTORE DI PRESSIONE“.

“È assolutamente necessario che anche la Giunta Regionale Pugliese provveda a definire, un valore soglia del fattore di pressione procedendo preventivamente ad una ricognizione di tutti i siti di discarica cessati, in post-gestione, in gestione operativa con conferimenti ultimati o in corso, compresi quelli non autorizzati, presenti nel territorio regionale. Il fattore di pressione, rappresenta un criterio equo e scientificamente garantito, per la localizzazione degli impianti, a tutela delle popolazioni e al fine di evitare lo sfruttamento eccessivo di determinati territori già eccessivamente compromessi dal punto di vista ambientale”.

Questo è l’Oggetto della mozione depositata dal consigliere regionale del M5S Antonio Trevisi venerdì scorso, grazie anche al contributo di cittadini attivi e consapevoli.

La mozione chiede che il Piano dei Rifiuti disponga il divieto di autorizzare nuovi impianti di discarica o modifiche agli impianti esistenti che comportino un aumento della volumetria, oppure la modifica ad una tipologia di discarica di categoria superiore, ad es. da rifiuti speciali non pericolosi a rifiuti speciali pericolosi, nei Comuni o comunque in zone limitrofe, in cui la realizzazione di discariche determini il superamento del valore del fattore di pressione o nel caso in cui tale valore risulti già superato.

Questo sarebbe uno strumento che vedrebbe finalmente la chiusura definitiva a qualsiasi possibile nuovo insediamento di discarica in una zona già ampiamente compromessa come quella posta nell’isola amministrativa di Taranto, a pochissimi km da Lizzano, Fragagnano, Monteparano, Roccaforzata, Carosino e Faggiano, che ricordiamo ospitare le discariche Vergine per rifiuti speciali (provenienti da tutta l’Italia) nelle località Mennole e Palombara, autorizzate rispettivamente nel 2005 e 2008, con quest’ultima risulta sottoposta a sequestro giudiziario dal febbraio 2014 per gravi irregolarità nella sua gestione.

Ricordiamo che il territorio sul quale insistono le discariche Vergine (inspiegabilmente autorizzate dalle amministrazioni Regionali e Provinciali di ogni colore politico), è stato interessato già a partire da ca. 45 anni dall’insediamento di discariche per nulla controllate e per le quali le modalità di conferimento di ogni genere di rifiuto, non hanno mai tenuto in conto come fondamentale e necessario obiettivo la salvaguardia della salubrità dell’ambiente e quindi della salute degli abitanti della zona.

Si comprende come finalmente, con l’inserimento di uno strumento normativo come quello del “fattore di pressione “, questo territorio possa essere risparmiato da nuove concessioni di discariche e che potrebbe finalmente avviarsi verso la necessaria ed auspicata fase di bonifica per restituire ai nostri figli un terreno sul quale coltivare il proprio futuro.

L’Associazione ATTIVA LIZZANO invita la Giunta Pugliese a prendere in seria considerazione quanto già attuato da altre Regioni, approvando la mozione del Consigliere Trevisi.

AttivaLizzano auspica, altresì, che non prevalgano le sterili contrapposizioni fra diversi colori politici ma piuttosto prevalga l’obbligatorio impegno alla tutela della salute e del benessere dei cittadini e che la linea guida sia quella della sensibilità nei riguardi di quelle popolazioni che soffrono da anni, a causa delle moleste esalazioni di acido solfidrico, i malori e i malesseri per la vicinanza delle discariche vicine alle loro case, alle loro scuole, alle loro vite.
AttivaLizzano


DALLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO DEL 06/12/2017 





30 agosto 2017

C'E' IL BANDO REGIONALE SULLE BONIFICHE DELLE DISCARICHE: IL COMUNE DI TARANTO PENSI A VERGINE

30/08/2017


A causa del totale stallo in cui versa ogni decisione o iniziativa da parte delle istituzioni sulla questione Discarica Vergine, AL torna a riaccendere i riflettori su di essa con un comunicato stampa. Nell’articolo l’associazione denuncia l’inerzia della politica e suggerisce al sindaco di Taranto Melucci di approdare ai finanziamenti posti dalla Regione per la bonifica delle aree inquinate e chiede che venga invitata da questi per chiedere che strategia l’Amministrazione tarantina intende intraprendere per la bonifica e la chiusura della discarica e nello stesso tempo invita i comuni interessati alla discarica di far sentire la propria voce sul problema:



COMUNICATO STAMPA DEL 30/08/2017

A quattro anni dal sequestro della discarica Vergine , con il processo in corso avverso i gestori della stessa -nel quale la nostra associazione AttivaLizzano si è costituita parte civile - nell’attesa di capire con quali fondi si potrà avviare la bonifica del sito, una cosa è certa : nelle notti di questa caldissima estate i cittadini hanno dovuto tenere le finestre chiuse per attutire gli effetti nefandi dell’acido solfidrico provenienti da una discarica in totale abbandono situata a pochi chilometri dal paese.

L’ordinanza provinciale del 31/03/2017 ha individuato nei gestori della discarica i responsabili dell’evento di superamento delle CSC ( concentrazione soglia di contaminazione ) per le acque di falda della discarica Palombara e ordinava a questi e ai proprietari dei terreni su cui insiste la discarica di mettere in atto, senza indugio, le necessarie misure di prevenzione e di messa in sicurezza affinchè vengano rimosse le fonti che hanno prodotto il superamento delle CSC. Ma la società Vergine , ormai in stato fallimentare , non potrà far fronte alle ingenti somme necessarie alla messa in sicurezza, tanto più ,come più volte pubblicato, non si possono utilizzare le fideiussioni previste per la post-gestione perché inspiegabilmente liquidate dalla Provincia di Taranto; i proprietari del terreno su cui insiste la discarica, avendo impugnato l’atto della Provincia al TAR di Lecce, godono della temporanea sospensiva di questi.

Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a questo stallo e per questo continueremo nella nostra azione di informazione verso i cittadini , di confronto con le Istituzioni e con chiunque abbia un ruolo nella politica attiva , consapevoli del fatto che la soluzione del problema discarica sia essenzialmente di natura politica.
In un incontro con l’Avvocato Nevoli , nostro difensore nel processo , sostenitore delle nostre battaglie e consigliere comunale di opposizione al Comunale di Taranto, abbiamo acquisito importanti informazioni sulla possibilità di attingere ai fondi regionali destinati proprio alla bonifica dei siti inquinati .

Abbiamo contattato il consigliere regionale Borraccino, una delle poche voci che in questo ultimo tempo si esprime a favore dell’urgente bonifica e totale chiusura della discarica, il quale metterà in campo alcune azioni di sua competenza.

Confidiamo in una risposta positiva alla richiesta di incontro con il Sindaco di Taranto, richiesta già avanzata da AttivaLizzano ma, ad oggi, senza alcun esito, al fine di conoscere il percorso che questa neo- amministrazione intende mettere in atto, dato che la discarica insiste su un’isola amministrativa del comune di Taranto .

AttivaLizzano, fa appello a tutti i politici ,di qualunque colore , che hanno a cuore la soluzione di questo gravissimo problema , di fare fronte comune avendo come unico obiettivo la salute dei cittadini e la tutela di un territorio così ferito anche per la responsabilità di politici che negli anni precedenti hanno dato priorità agli interessi economici di pochi più che al bene comune. Questo appello è rivolto in primo luogo ai sindaci di Lizzano, Fragagnano, Monteparano, Faggiano e Roccaforzata , i primi a dover sentire l’urgenza di rispondere , con i fatti, a questo appello.



Associazione di Volontariato AttivaLizzano


Dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 30/08/2017



25 giugno 2017

SILENZIO ASSORDANTE SULLA DISCARICA VERGINE


25/06/2017


Sulla scia della risposta dell’Assessore Santorsola a una interrogazione del Consigliere Galante inerente la fase di stallo in cui versa la Discarica Vergine, AttivaLizzano, preoccupata, invia una lettera ai sindaci delle località limitrofe la discarica affinchè adottino qualche iniziativa per l’avvio delle bonifiche:


Al Sindaco del Comune di Taranto
gabinettosindaco.comunetaranto@pec.rupar.puglia.it
Al Sindaco del Comune di Lizzano
protocollo.comunelizzano.ta@pec.rupar.puglia.it
Al Sindaco del Comune di Fragagnano
protocollo.comune.fragagnano.ta@pec.it
Al sindaco del Comune di Monteparano
stato civile.comune.monteparano@pec.rupar.puglia.it
Al Sindaco del Comune di Faggiano
sindaco.comunefaggiano@pec.rupar.puglia.it
Al Sindaco del Comune di Roccaforzata segretario.comuneroccaforzata@pec.rupar.puglia.it
e.p.c.
All’ASL Taranto
protocollo.asl.taranto@pec.rupar.puglia.it
Dipartimento di Prevenzione
S.I.S.P. AUSL TA/1
dipartprevenzione_sisp.asl.taranto@pec.rupar.puglia.it
Al N.O.E.
Carabinieri Lecce
sle41034@pec.carabinieri.it
Alla Guardia di Finanza – Taranto
ta0510000p@pec.gdf.it
Commissario Straordinario per la Bonifica,
Ambientalizzazione e Riqualificazione di Taranto
Dott.ssa Corbelli Vera
vera.corbelli@pec.commissariobonificataranto.it

segreteria@pec.commissariobonificataranto.it
All’ISPRA
Istituto Superiore per la Protezione e la
Ricerca Ambientale
urp.ispra@ispra.legalmail.it
All’ARPA Puglia
Direzione Generale e Scientifica – Bari
dir.generale.arpapuglia@pec.rupar.puglia.it
dir.scientifica.arpapuglia@pec.rupar.puglia.it
All’ARPA Puglia – DAP Taranto
dap.taranto.arpapuglia@pec.rupar.puglia.it
Consigliere Regionale
Borraccino Cosimo
borraccino.cosimo@pec.consiglio.puglia.it
Consigliere Regionale
Franzoso Francesca
franzoso.francesca@pec.consiglio.puglia.it
Consigliere Regionale
Galante Marco
galante.marco@pec.consiglio.puglia.it
Consigliere Regionale
Perrini Renato
perrini.renato@pec.consiglio.puglia.it
Consigliere Regionale
Trevisi Antonio
trevisi.antonio@pec.consiglio.puglia.it

OGGETTO: Risposta dell’Assessore Santorsola a una interrogazione del Consigliere Galante inerente la fase di stallo in cui versa la Discarica Vergine

Stim.mi Sindaci dei comuni limitrofi la Discarica Vergine,

L'atto desta nell'Associazione AttivaLizzano molte perplessità perchè ,nonostante tutte le Leggi ed Ordinanze emanate e sciorinate nella risposta dell'Assessore,non si sia ancora giunti alla bonifica e messa in sicurezza del Sito in questione.

La preoccupazione per la salute dei cittadini non può essere sentita soltanto da
pochi ma da tutti ed in primis da chi ricopre incarichi istituzionali e ne è garante.
E' stato accertato dall'ARPA che nelle acque di falda interne alla discarica ed in quelle
immediatamente adiacenti sono presenti sostanze nocive: IDROCARBURI,PCB ,FERRO
e DIOSSINE che fanno superare i CSC.

AttivaLizzano chiede ai Sindaci delle aree interessate un incontro per cercare una
soluzione concreta per la messa in sicurezza del sito.

Si auspica che l'incontro sia deciso con tempestività e che AttivaLizzano possa
essere presente.

Cordialmente
Lizzano, 25/06/2017
                                                                                                         Il Presidente AttivaLizzano
                                                                                                            (Angelo DEL VECCHIO)

26 maggio 2017

CHI DEVE BONIFICARE LA DISCARICA "VERGINE" ...E QUANDO?

26/05/2017

Lettera aperta alla Commissione Europea, al Ministero dell’Ambiente, alla Regione Puglia, alla Provincia di Taranto, al Comune di Taranto, al Prefetto di Taranto e a tanti altri numerosi enti per chiedere  CHI DEVE BONIFICARE LA DISCARICA VERGINE …E QUANDO. La lettera scaturisce perché l’ordinanza emessa dalla Provincia di Taranto ai gestori della discarica Vergine in
 ottemperanza all’art. 244 del TUA è stata da questi totalmente ignorata e pertanto l’Associazione AttivaLizzano chiede agli Enti responsabili di attenersi a ciò che prescrive l’art. 250 del TUA. 

Da notare che, nonostante l'interrogativo fosse stato rivolto a tutti gli Enti in indirizzo, l'unica a rispondere è stata la Comunità Europea!



EUROPEAN COMMISSION DIRECTORATE-GENERAL FOR ENVIRONMENT 1049 BRUSSELS BELGIUM
Al Ministero dell'Ambiente
Direzione generale per lo sviluppo sostenibile, per il danno
ambientale e per i rapporti con l'Unione Europea e gli
Organismi internazionali
Pec: dgsvi@pec.minambiente.it
segreteria.ministro@pec.minambiente.it
segreteria.capogab@pec.minambiente.it
segretariato.generale@pec.minambiente.it
Direzione generale degli affari ambientali
dgsalvaguardia.ambientale@pec.minambiente.it
Direzione generale per le valutazioni ambientali Divisione IV - Rischio rilevante e autorizzazione integrata ambientale ris@pec.minambiente.it
aia@pec.minambiente.it
Direzione generale per la tutela del territorio e delle risorse idriche
dgtri@pec.minambiente.it
Direzione generale per lo sviluppo sostenibile, il clima e l'energia - Divisione II Interventi per lo sviluppo sostenibile e rapporti con l’associazionismo sec-II@pec.minambiente.it
Ispettorato Generale ispettorato.generale@pec.minambiente.it
PREFETTO di TARANTO protocollo.prefta@pec.interno.it
ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Via Brancati, 48 - 00144 Roma PEC: protocollo.ispra@ispra.legalmail.it
Presidente Regione Puglia presidente.regione@pec.rupar.puglia.it
capogabinetto.presidente.regione@pec.rupar.puglia.it
Assessore Regionale alla Qualità dell’Ambiente Dott. Domenico SANTORSOLA assessore.ambiente.regione@pec.rupar.puglia.it
servizio.ecologia@pec.rupar.puglia.it
Servizio.rischioindustriale@pec.rupar.puglia.it
Servizio Ciclo dei Rifiuti e Bonifica serv.rifiutiebonifica@pec.rupar.puglia.it
Assessorato Qualità del territorio assessore.assettoterritorio.regione@pec.rupar.puglia.it
PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI TARANTO protocollo.generale@pec.provincia.taranto.gov.it segreteria.presidente@provincia.ta.it
Provincia di Taranto Settore Ecologia-Ambiente Servizio Autorizzazione Integrata Ambientale settore.ambiente@pec.provincia.taranto.gov.it
SINDACO DI TARANTO gabinettosindaco.comunetaranto@pec.rupar.puglia.it
ARPA PUGLIA dir.generale.arpapuglia@pec.rupar.puglia.it Dir.scientifica.arpapuglia@pec.rupar.puglia.it
ARPA PUGLIA – D.A.P. TARANTO dap.ta.arpapuglia@pec.rupar.puglia.it
e.p.c.
Carabinieri NOE COMANDO CARABINIERI PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE Nucleo Operativo Ecologico di Lecce: carabinieri@pec.carabinieri.it sle41034@pec.carabinieri.it
Commissione Parlamentare sul fenomeno delle Mafie Presidente: on. Rosy Bindi bindi_r.@camera.it
SINDACO DI LIZZANO protocollo.comunelizzano.ta@pec.rupar.puglia.it
SINDACO DI FRAGAGNANO protocollo.comune.fragagnano.ta@pec.rupar.puglia.it
SINDACO DI MONTEPARANO stato civile.comune.monteparano@pec.rupar.puglia.it
SINDACO DI FAGGIANO sindaco.comunefaggiano@pec.rupar.puglia.it
S.I.S.P. A.U.S.L. TA/1 Dipartimento di Prevenzione dipartprevenzione_sisp.asl.taranto@pec.rupar.puglia.it
ASL TARANTO protocollo.asl.taranto@pec.rupar.puglia.it
OGGETTO: Lettera aperta del 26/05/2017

La Regione Puglia con i suoi tavoli tecnici prima e la Provincia di Taranto con la sua ordinanza dopo, nei confronti dei gestori della Discarica Vergine, a tutt'oggi non hanno prodotto alcun beneficio. Difatti l'ordinanza emessa, come atto dovuto, dalla Provincia il 31/03/2017 in base a quanto previsto dall'art. 244 del TUA più volte sollecitata da Attivalizzano, é stata totalmente ignorata dai destinatari, facendoci ripiombare nuovamente nel dilemma: CHI DEVE BONIFICARE LA DISCARICA
VERGINE…E QUANDO.

Lo stato di abbandono della discarica, sotto sequestro dal febbraio 2014, con la
conseguente minaccia ambientale costituita dallo sversamento del percolato, con l’alto
rischio dell’inquinamento della falda, è stato più volte denunciato dallo stesso Comune di
Taranto, dalla Provincia (nel Consiglio Provinciale del 17/12/2015 si dichiarava il
problema, di interesse pubblico), dalla Regione e dall'ARPA PUGLIA, nelle loro
relazioni. Lo stato di emergenza diventa sempre più critico con il passare del tempo.
Gli ultimi prelievi effettuati dall'ARPA hanno evidenziato nei pozzi spia della discarica,
inquinamento delle falde profonde da idrocarburi, PCB, ferro e diossina facendo superare
le CSC (concentrazione soglia di contaminazione). Tale superamento, come prescrive la
legge del TUA, obbliga il comune territorialmente competente (Comune di Taranto) e,
ove questo non provveda, la Regione, qualora i soggetti responsabili non provvedano, alla
messa in sicurezza, agli interventi di bonifica e al ripristino ambientale.

Ci preme ricordare che il sito adiacente la discarica Vergine ha già al suo interno 40 anni
di conferimenti di rifiuti dei quali non si è mai conosciuta nè la natura, nè la provenienza,
all’epoca non vigeva alcuna normativa sui rifiuti, mai nessun ente ha effettuato controlli
in proposito, anzi, alla ditta Vergine è stata rilasciata l'AIA per ben altre due discariche:
Discarica Mennole e Discarica Palombara. Quest’ultima autorizzata sulla base di un
progetto che prevedeva un impianto di inertizzazione dei rifiuti mai realizzato, il che ha
costituito, dopo quasi cinque anni di attività, il motivo del sequestro, da parte della
magistratura, allertata dalle proteste dei cittadini esasperati dai forti miasmi che per anni
appestano Lizzano e i paesi limitrofi alla discarica.

AttivaLizzano e la popolazione chiedono risposte concrete e interventi immediati alle
Istituzioni preposte per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino dei luoghi, in
osservanza a quanto prescrive l'art. 250 della legge 152/2006.
Fiduciosi in un Vs. Cortese e sollecito riscontro.
Distinti saluti.
Lizzano, 26/05/2017

9 aprile 2017

FINALMENTE L'ORDINANZA DELLA PROVINCIA

                                                                         
09/04/2017

 Comunicato stampa di AttivaLizzano per informare dell’emissione dell’ordinanza della Provincia di Taranto emessa il 31 marzo scorso. L’ordinanza è quanto dovuto dall’Ente provincia nei confronti dei gestori della Discarica Vergine srl e dei proprietari del sito giusto quanto previsto dall’art. 244 comma 2 e art. 250 comma 2 del TUA 


 COMUNICATO STAMPA DEL 09/04/2017

Il 31 marzo scorso il 9° Settore Ecologia e Ambiente della Provincia di Taranto ha emesso l'ordinanza nei confronti della società Vergine srl in liquidazione e dei proprietari del sito, dando seguito all'articolo 244 comma 2 e 245 comma 2 del TUA i quali prevedono che la Provincia, ricevuta una notizia di inquinamento, si attivi per l'identificazione del soggetto responsabile al fine di dar corso agli interventi di bonifica e, non appena abbia identificato il responsabile dell'evento, diffidi con ordinanza motivata il responsabile della potenziale contaminazione a provvedere alla bonifica.

L'ordinanza emessa dalla Provincia di Taranto dispone che i destinatari, senza indugio: mettano in atto le necessarie misure di prevenzione e di messa in sicurezza, affinché vengano rimosse le fonti che hanno prodotto il superamento delle CSC (Concentrazione Soglia di Contaminazione ) nelle acque di falda dei pozzi della discarica Palombara; attuino azioni correttive sulla gestione del percolato e azioni correttive sulla gestione del biogas; realizzino una copertura impermeabile dei lotti chiusi, per limitare la formazione di percolato; effettuino rivelazioni tomografiche finalizzate alla verifica dell'efficacia della geomembrana di fondo.

AttivaLizzano pur apprezzando questa tanto attesa ordinanza, ritiene che la stessa avrebbe potuto interessare anche la ripresa della corretta post gestione della discarica Mennole, ormai esaurita e anche essa in stato di completo abbandono.

In considerazione del fatto che le discariche versano in stato di abbandono e necessitano di interventi urgenti, il Comune di Taranto e, in mancanza di questi, la Regione sono tenuti a provvedere direttamente agli adempimenti disposti dall'articolo 250 del TUA in base al quale qualora i soggetti responsabili della contaminazione non provvedano direttamente agli adempimenti disposti “le procedure e gli interventi sono realizzati d'ufficio dal Comune territorialmente competente e, ove questo non provveda, dalla Regione”.

AttivaLizzano auspica che gli enti interessati (Comune di Taranto, Provincia di Taranto e Regione Puglia) proseguano con costanza e impegno le azioni istituzionali ormai imprescindibili per garantire la salute della collettività.

Infine AttivaLizzano chiede con forza agli enti responsabili, di attivare un servizio sanitario di prevenzione sulla salute pubblica della popolazione dei comuni limitrofi alla discarica Vergine, che si occupi di effettuare periodicamente esami clinici per accertare eventuali patologie ad essa connesse.

14 marzo 2017

LE FALDE RISULTANO INQUINATE...si teme il peggio!

14/03/2017

L’Associazione AttivaLizzano prende parte all’incontro presso l’assessorato all’Ambiente della Regione Puglia per discutere sulle problematiche delle discariche per rifiuti speciali Mennole e Palombara ormai in completo stato di abbandono. Nell’incontro odierno, alla luce dell’esposizione da parte di ARPA delle ennesime analisi prodotte dai pozzi freatici spia, queste ultime critiche, pare che le istituzioni responsabili ad avviare le procedure per la bonifica dei siti abbiano preso consapevolezza dell’inutilità di girare intorno al problema, ormai da 15 mesi e affrontarlo definitivamente.
Di seguito il verbale integrale dell'incontro


                                        RESOCONTO INCONTRO DEL 14/03/2017

Oggetto: Problematiche ambientali discariche gestite da società Vergine srl

Il giorno 14 marzo 2017 a partire dalle ore 11.30 circa, presso l’Assessorato Qualità dell’Ambiente, Ciclo Rifiuti e Bonifica, Rischio industriale, Ecologia, a seguito di formale convocazione effettuata con nota n. 125 del 06 marzo 2017, si sono riuniti i rappresentanti istituzionali degli Enti e i Consiglieri regionali come da allegato foglio firma. Risultano assenti i rappresentanti del Comune di Taranto.
L’Assessore Santorsola, ha aperto la discussione riassumendo quanto accaduto a far data dall'ultima riunione. In particolare, riassume i contenuti della nota della Provincia di Taranto n. 4295 del 10/02/2017, con la quale il 9° Settore provinciale, preso atto di quanto rappresentato dalla Società Vergine srl (in liquidazione) tramite i suoi consulenti, ha inteso sospendere l'efficacia del procedimento avviato per l'emissione dell'ordinanza ai sensi dell'art. 244 comma 2 del D.Lgs. 152/2006 in attesa dei risultati ufficiali delle analisi condotte da ARPA Puglia sulle acque sotterranee nelle aree afferenti all'impianto ed in quelle contermini.
Di seguito, l'Assessore chiede al rappresentante di ARPA (DAP TA) di relazionare sugli esiti dell'investigazione delle acque sotterranee.
Il Dott. Esposito (ARPA, Dip. Prov.le di Taranto) spiega che sono state analizzate le acque captate dai piezometri a servizio della discarica e da alcuni pozzi esterni, in un periodo dell'anno in cui non sono in corso emungimenti a scopo irriguo, perciò in condizioni di superficie piezometrica non disturbata.
In breve, in attesa che le risultanze vengano trasmesse in via formale, riassume gli esiti delle analisi.
 In nessuno dei punti di misura è stata rilevata la presenza di amianto.
 Vi sono superamenti delle concentrazioni soglia di contaminazione per diossine e PCB nel piezometro PF3, lo stesso in cui, nella scorsa campagna di indagine, era stata rilevata la presenza di olio surnatante.
 Vi sono superamenti delle concentrazioni soglia di contaminazione per il parametro ferro nel piezometro PF2; nella scorsa campagna di indagine in questo punto fu registrato un superamento per il parametro PCB.
 Nel pozzo esterno PE2 è stata rilevata la presenza di olio surnatante.
 Non si dispone, al momento dei risultati delle analisi condotte alla ricerca di microinquinanti nei pozzi esterni alla discarica.
In definitiva, un quadro più preciso in relazione alla qualità delle acque sotterranee potrà essere delineato al completamento dell'indagine analitica e alla ricostruzione della superficie piezometrica (operazione in via di completamento da parte della Società T&A S.r.l., incaricata dalla Provincia di Taranto).
Il Presidente della Provincia di Taranto, nel rimarcare la complessità del procedura in corso, spiega che l'attività provinciale ha permesso l'individuazione del responsabile dello scadimento della qualità delle acque sotterranee; la sospensione del procedimento finalizzato all'emissione di ordinanza è stata dettata dalla necessità di proseguire l'iter amministrativo in condizioni di massima cognizione e serenità, tenendo conto da dati certi sia amministrativi che tecnico-scientifici, anche nell'intento di evitare lunghi contenziosi che rallenterebbero l'azione della Provincia.
Di certo, la relazione odierna di ARPA mette in evidenza superamenti dei limiti definiti dalla normativa ambientale, perciò è accertata la necessità di intervenire.
La Consigliera Franzoso manifesta la propria preoccupazione circa il protrarsi della vicenda, soprattutto per i potenziali accidenti di natura sanitaria; nel contempo esorta ARPA a completare le proprie valutazioni, parte della documentazione necessaria alla Provincia alla base delle future determinazioni.
Inoltre, date le dichiarazioni dell'Agenzia circa la conferma di superamenti dei limiti in falda, esorta a Provincia a riprendere l'iter sospeso con la comunicazione n. 4295 del 10/02/2017.
Infine, osservando che la chiusura definitiva dell'impianto, l'avvio della post-gestione e la caratterizzazione delle matrici coinvolte non possono che essere azioni a beneficio della qualità ambientale, esorta gli organi
competenti ad individuare dei canali di finanziamento a sostegno di quanto risulterà necessario fare.
Il Consigliere Borraccino, pur riconoscendo che un certo percorso sia stato fatto verso la risoluzione del problema, lamenta la lentezza dell'azione politica ed amministrativa. In particolare, rimarca che il tavolo istituzionale, costituitosi per iniziativa dell'Assessore regionale all'Ambiente, ha registrato una discontinua partecipazione del Comune di Taranto.
Ribadisce, inoltre la propria propensione a chiudere definitivamente la discarica, non senza procedere alla messa in sicurezza delle matrici ambientali ed alla corretta gestione di percolato e biogas.
Infine, spiega che, in un contesto così articolato, è necessaria una forte e coordinata iniziativa politica; nel rimarcare ciò ricorda che l'unico esposto alla Procura della Repubblica è stato inoltrato da un'associazione ambientalista locale (AttivaLizzano, non nota del 03/01/2017), mentre l'azione politica sembra procedere con difficoltà.
L'Assessore del Comune di Faggiano lamenta il fatto che la Provincia di Taranto ha sospeso l'iter amministrativo finalizzato all'emissione di ordinanza sulla base di una semplice comunicazione da parte degli avvocati e del consulente tecnico della Società Vergine, pur in presenza di dati analitici certi (prodotti da ARPA), anche se parziali (la prima campagna di indagine è stata condotta sui pozzi a servizio dell'impianto).
In pratica, ritenendo deleterio l'atteggiamento prudente della Provincia, deplora la mancata produzione di un chiaro cronoprogramma delle azioni da mettere in atto, nonostante le numerose riunioni tecniche ed istituzionali succedutesi nell'ultimo anno.
Il rappresentante del Comune di Fragagnano ritiene che il territorio abbia pagato a caro prezzo la presenza delle discariche gestite dalla Società Vergine (impianti di Mennole e Palombara). Rimarca la necessità di procedere alla chiusura definitiva degli impianti, avviandone la corretta post-gestione e la messa in sicurezza delle matrici ambientali. In una tale situazione, disapprova l'assenza del Comune di Taranto.
Infine, alla luce delle risultanze analitiche anticipate da ARPA, annuncia l'inoltro di un nuovo esposto alla Procura della Repubblica.
Il Consigliere Galante concorda con le osservazioni fatte dai colleghi presenti, ritenendo necessaria una forte presa di posizione da parte dei rappresentanti politici. In particolare, attesa l'attestazione di ARPA sulla sussistenza dei superamenti che comportano un potenziale degrado ambientale, esorta la definizione di un piano di azione che preveda altresì un coinvolgimento dell'Assessorato regionale alla Sanità e della ASL territoriale per la definizione del reale rischio sanitario.
Il rappresentante di Legambiente Fragagnano riassume l'annosa vicenda di impianti (quelli gestiti dalla Società Vergine) nati contro la volontà del territorio circostante l'isola amministrativa di Taranto e secondo un iter a suo parere articolato e, a tratti, poco chiaro. Citando episodi (accertati in sede giudiziaria) di smaltimento irrituale di rifiuti non autorizzati, invita gli organi competenti ad agire secondo il principio di massima precauzione in difesa del territorio, superando impedimenti di carattere burocratico-amministrativo.
Il rappresentante dell'associazione AttivaLizzano richiama le competenze dei vari Enti, mettendo in evidenza che, a suo parere, il perdurare della situazione di stallo potrebbe configurarsi come una vera e propria inadempienza agli obblighi dettati dalla legge.
Il Consigliere Perrini, riconoscendo il percorso intrapreso, auspica che quella odierna sia l'ultima riunione del tavolo istituzionale e che venga dato corso, di conseguenza, all'iter amministrativo interrotto dalla Provincia.
Inoltre, ritiene opportuno coinvolgere l'azienda Sanitaria Locale al fine di definire gli aspetti sanitari legati alla vicenda.
Il Consigliere chiude l'intervento rimarcando l'assenza, al tavolo odierno, del Comune di Taranto, competente anche in relazione agli aspetti sanitari.
Il Dirigente della Provincia di Taranto spiega che la ripresa dell'iter in applicazione dell'art. 244 del D.Lgs. 152/06 riprenderà, anche con una nuova convocazione del tavolo tecnico, non appena saranno formalmente prodotti gli esiti dell'investigazione della falda.
Il Dirigente della Sezione regionale Ciclo Rifiuti e Bonifiche ricorda che l'utilizzo di fondi pubblici potrebbe avvenire a seguito dell'ipotetico percorso: a) emissione di ordinanza; b) inerzia da parte del soggetto responsabile; c) stanziamento di risorse pubbliche e predisposizione degli interventi sostitutivi ai danni del responsabile individuato.
L'Assessore Santorsola ricorda che la questione ambientale relativa agli impianti della Vergine s.r.l. ha radici lontane nel tempo, per cui quanto attuato dagli Enti negli ultimi mesi non può che essere valutato positivamente.
Ad oggi, sembra accertato che l'intervento sugli impianti in questione comporti l'impiego di risorse pubbliche. Tuttavia, un sostegno economico di tal guisa, finalizzato all'intervento sostitutivo da parte del comune (ex art. 250 del D.Lgs. 152/06) può essere attivato solo a seguito di un ben definito percorso amministrativo, quello attivato dalla Provincia di Taranto (ex art. 244 del D.Lgs. 152/06).
Riguardo alle proposte orientate al coinvolgimento della ASL competente per territorio, fa presente che l'Azienda Sanitaria partecipa alle riunioni tecniche convocate dalla Provincia. Pur non ravvisando elementi ostativi alla predisposizione di ulteriori studi a carattere puramente sanitario (per es., studi epidemiologici), ricorda che per la predisposizione di interventi mirati alla salvaguardia dell'ambiente sono sì necessari, ma anche sufficienti, i già appurati superamenti delle concentrazioni soglia di contaminazione.
In conclusione, risulta necessario il completamento delle attività provinciali che potrebbero concretizzarsi con l'emissione di un'ordinanza verosimilmente costruita su motivazioni di carattere sia tecnico-scientifico che amministrativo.

La riunione è chiusa alle ore 14.00 circa.

4 marzo 2017

RACCOLTA BENEFICA




04/03/2017

AttivaLizzano aderisce all’iniziativa promossa dall’Associazione di Volontariato Onlus  "Arcobaleno Nel Cuore" impegnata alla raccolta fondi per attivare un reparto di Oncologia Pediatrica presso l’Ospedale di Taranto essendo completamente privo di tale reparto.

2 marzo 2017

«La discarica Vergine deve essere bonificata e chiusa per sempre»

del Q Provincia Taranto, 28 Febbraio 2017

«Continuiamo a vigilare sulla discarica “Vergine”, a breve nuova conferenza di servizi. E in merito
alla vicenda del sequestro di un pozzo artesiano nelle immediate vicinanze della discarica “Vergine” di Fragagnano, che avrebbe contaminato la falda del territorio circostante, siamo in attesa dei riscontri scientifici dell’Arpa Puglia». A parlare è il consigliere regionale Cosimo Borraccino, presidente della II Commissione Affari Generali e Personale della Regione Puglia. Una dichiarazione con la quale l’eponente di Sinistra Italiana ha voluto ribadire come sulla vicenda non si sia spenta l’attenzione. «Dopo il sequestro per sospetto inquinamento da idrocarburi - ricorda il consigliere regionale - avevo sollecitato immediatamente l’intervento dell’assessore regionale all’Ambiente Santorsola, che celermente si era attivato sul tema da lui ritenuto importante. L’assessore Santorsola ci ha fornito ampie garanzie a riguardo e ci ha comunicato che attende l’esito dei rilievi dell’Arpa». Con i dati alla mano, quindi, si dovrebbe procedere con la convocazione della conferenza di servizi, in programma entro metà marzo. «Continuerò a vigilare sulla vicenda - conclude - per evitare il reiterarsi di nuovi casi di inquinamento del territorio tarantino. L’obiettivo di Sinistra Italiana è quello di traghettare la definitiva messa in sicurezza della discarica “Vergine”, favorire la sua bonifica e naturalmente la sua chiusura definitiva»

15 febbraio 2017

Discarica, torna la paura «Subito altri accertamenti»

di Lucia J. Iaia, Q Provincia di Taranto, 14 Febbraio 2017

Preoccupazione alle stelle dopo i sigilli al pozzo contaminato

Il sequestro preventivo di un pozzo artesiano in località “Palombara”, dovuto al rinvenimento
di sostanze oleose a 60 metri di profondità, tiene tutti con il fiato sospeso. Da anni, quell’area, sia in superficie che nel sottosuolo, rappresenta l’incubo peggiore di molti. In primis dei lizzanesi che, tante volte, hanno protestato contro la discarica, vittime dei cattivi odori e prigionieri, a detta di molti, nelle loro stesse abitazioni. Intanto, in attesa di risultati scientifici, l’accaduto fa discutere e preoccupa non poco. «Tempo fa – chiarisce il sindaco di Lizzano, Dario Macripò – e nello specifico, durante l’ultimo tavolo tecnico in Regione sul tema, avevo offerto due pozzi, uno pubblico e l’altro privato, con lo scopo che fossero monitorate le acque. Purtroppo, quella mia richiesta è rimasta ignorata. Oggi, ribadisco nuovamente la nostra disponibilità, anzi sollecito con forza, che vengano effettuali dei prelievi». Il sindaco appare seriamente preoccupato. «Non abbiamo ancora dati ufficiali, né notizie certe che vi sia una connessione tra l’inquinamento di quel pozzo sequestrato e la discarica. Abbiamo però ragione di credere che così possa essere. Il rischio che si corre è altissimo. Temiamo che non sia contaminata solo la zona in questione, ma l’intera falda acquifera del nostro territorio. E’ urgente svolgere delle analisi appropriate». Naturalmente, il problema ambientale resta comunque a monte. «Si, è chiaro che è inutile riparare una gomma, se poi la strada è piena di chiodi. Voglio dire che è indispensabile procedere, in tempi rapidissimi, alla bonifica di quella discarica. Non possiamo tollerare ulteriori scuse e ritardi». Anche il presidente di AttivaLizzano, Angelo Del Vecchio, si mostra turbato. «Purtroppo, è accaduto quello che temevamo e che abbiamo denunciato all’inizio del mese di gennaio. Il rischio che sostanze molto dannose per la salute si possano immettere nella catena alimentare esiste. In quella zona, sono praticate diverse attività agricole e di pastorizia. Ma c’è di più. Lizzano è situata lungo la direttrice della falda acquifera ed un terzo della popolazione, me compreso, utilizza l’acqua della falda». La richiesta di un intervento immediato giunge anche da AttivaLizzano quindi. «Mi rivolgo al sindaco Macripò, al quale ho anche inviato una lettera ieri. Intendiamo conoscere quali misure si stanno adoperando per scongiurare il problema. Sollecito il sindaco anche, ad effettuare analisi in maniera autonoma, anziché attendere che lo faccia l’Arpa o altri. La situazione è critica, anche noi come associazione stiamo facendo effettuare delle verifiche di un pozzo». La preoccupazione appare comunque politicamente trasversale. Antonio Clemente Cavallo, capogruppo consiliare de “Il Giglio-Insieme per Lizzano” pretende chiarimenti. «A distanza di tre anni dal sequestro della discarica “Vergine”, senza alcun intervento di bonifica, non bisogna meravigliarsi se si scopre che pozzi della zona contengono sostanze oleose, presumibilmente assimilabili a percolato. Mi chiedo dove sono state le istituzioni politiche nel frattempo? Il sindaco riferisca in consiglio». Anche per il Movimento Cinque Stelle di Lizzano, il timore che i danni siano più ampi del previsto appare fondato. Il problema ambientale, in località Palombara, come è noto, non coinvolge solo Lizzano, ma anche diversi comuni limitrofi. A San Marzano, il consigliere comunale Francesco Leo, chiede “urgentemente al sindaco Giuseppe Tarantino di intercedere presso le autorità competenti e pretendere le medesime analisi nelle acque dei pozzi che ricadono nei pressi della discarica”.«“L’inquinamento della falda, se confermato – sottolinea Leo - rappresenterebbe un disastro ambientale immane. Ed essendo difficile capire la sua estensione risulterebbe anche difficile risalire alla reale portata del disastro e del territorio interessato. Dobbiamo dare assoluta priorità a questa problematica, lo dobbiamo a noi e ai nostri figli. Chiedo un consiglio comunale monotematico».

«Vergine», il giallo delle analisi

di Mimmo Mazza, Gazzetta del Mezzogiorno, 13 Febbraio 2017

Ancora non noti gli esiti della campagna di monitoraggio compiuta da Arpa a gennaio

Il sequestro preventivo di un pozzo artesiano ubicato in contrada «Palombara», nell’isola amministrativa del Comune di Taranto, a pochi chilometri dai centri abitati di Lizzano, Fragagnano e Monteparano, proietta un’ombra pesante sulla discarica Vergine. L’impianto per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani è stato sequestrato dalla Magistratura nel febbraio del 2014 e praticamente da allora versa in stato di completo abbandono, privo anche della minima attività di manutenzione. La società Vergine srl che aveva rilevato la gestione della società Vergine spa, è in liquidazione; le fideiussioni consegnate alla Provincia a garanzia delle attività di gestione e - soprattutto - post gestione sono scadute (una vicenda denunciata dalla «Gazzetta» il 4 ottobre del 2015) e l’ordinanza firmata dal Comune di Taranto alla fine del 2015 con la quale si imponeva a gestori e proprietari di provvedere immediatamente alla rimozione del percolato (per una somma di circa mezzo milione di euro) è rimasta senza effetti pratici. La Provincia, dopo aver avviato la procedura di revoca dell’Aia per assenza di fideiussioni, il 15 dicembre scorso, all’esito delle analisi eseguite dall’Arpa nel maggio 2016, ha individuato nel gestore Vergine srl in liquidazione il responsabile di superamento delle soglie di contaminazione delle acque di falda della discarica Vergine in contrada Palombara, facendo partire il procedimento amministrativo finalizzato alla emissione dell’ordinanza di diffida a provvedere all’im - mediata bonifica. Un mese fa, però, Arpa Puglia su incarico della Provincia ha compiuto una nuova campagna di monitoraggio della falda acquifera di località Palombara, campagna che ha interessato anche altri pozzi in aggiunta a quelli spia della discarica. E tra questi pozzi, c’è il pozzo artesiano sequestrato dai Carabinieri del Noe di Lecce l’altro giorno in quanto all’interno i tecnici dell’Arpa hanno rinvenuto sostanze oleose. Si tratta di sostanze arrivate nel pozzo, ubicato poco distante dall’im - pianto e di proprietà di un cittadino all’ignaro di tutto, tramite la discarica oppure si tratta di un episodio, per quanto inquietante, che nulla ha a che vedere con l’assenza di manutenzione e con le modalità di gestione della Vergine? Alla domanda probabilmente risponderanno i Carabinieri del Noe. D’altronde la zona della discarica Vergine è in tutti i sensi abbandonata a sé stessa e davvero nulla si può escludere, nemmeno che ci sia chi approfitta della situazione per compiere sversamenti illegali, praticamente certo della impunità. Anche alla luce dell’ultimo sequestro compiuto dal Noe, sequestro che inevitabilmente ha creato allarme nei residenti nei paesi vicini alla discarica Vergine, è fondamentale che gli esiti della nuova campagna di monitoraggio compiuta da Arpa Puglia sino resi noti alle autorità competenti e pubblici quanto prima. Il nodo della Vergine va sciolto, sono passati ormai 3 anni dal sequestro ed è evidente a tutti che un impianto di quelle dimensioni, attivo complessivamente per oltre 20 anni se si considerano i vari lotti, non può restare in quelle condizioni. Il fascicolo riguardante il sequestro del pozzo artesiano è stato trasmesso dai Carabinieri del Noe al pm Lanfranco Marazia, lo stesso magistrato che assieme al collega Alessio Coccioli, ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio dei 5 imputati coinvolti nell’inchiesta sulle emissioni odorigene della discarica Vergine. Il 6 marzo inizierà il processo a carico di Paolo Ciervo, Mario Petrelli, Pasquale Moretti e delle società Vergine spa e Vergine srl. I reati contestati sono gestione illecita di rifiuti, getto pericoloso di cose e violazioni al testo unico sull’ambiente.


2 febbraio 2017

«Discarica Vergine, Tamburrano spieghi che fine ha fatto l’ordinanza»

di Lucia J. Iaia, Q Provincia Taranto, 30 Gennaio 2016

AttivaLizzano sollecita l’intervento del presidente della Provincia «Tutto fermo mentre la situazione degenera e il percolato dilaga»

«Tutto è fermo, escluso il percolato che con le piogge invernali continua a dilagare in un territorio che ha intorno coltivazioni, di grano, viti e ortaggi e aree dedicate alla pastorizia». Sono dure le parole di AttivaLizzano che scrive al presidente della Provincia, Tamburrano, sollecitando un immediato intervento. La necessità di una bonifica nella discarica in località Palombara, appare sempre più urgente. Eppure, prima di Natale, qualcosa sembrava essersi mosso nella direzione giusta. «Il 14 dicembre 2016, Tamburrano ha comunicato la conclusione del procedimento avviato per l’individuazione del responsabile del superamento della soglia di contaminazione delle acque sotterranee in località Palombara ed il contestuale avvio del procedimento finalizzato all'emissione dell’ordinanza con la quale dovrebbe imporre ai gestori e ai proprietari delle aree della discarica, di mettere in sicurezza il sito». Poi però, è calato il silenzio, più volte denunciato dagli ambientalisti. «Questo atto amministrativo è indispensabile per avviare l’iter dell’intervento, da parte della Regione, per la messa in sicurezza, la bonifica e la chiusura definitiva della discarica, nel momento in cui i soggetti ai quali è rivolta l’ordinanza, non vi diano esecuzione. È passato più di un mese, questa ordinanza non è stata ancora emessa, cosa aspetta, signor presidente? Le ricordiamo che, in più di un’occasione ha messo in evidenza la sua solerzia nella produzione di atti e non chiacchiere». La storia di questa discarica è nota a tutti ma AttivaLizzano ne ripercorre gli ultimi atti, proprio per evidenziare la gravità della situazione. «Dal 10 febbraio 2014, data del sequestro, ad opera della magistratura, della discarica Vergine, nessuna azione è stata compiuta dalla Provincia, per impedire l’ esplosione della bomba ecologica costituita dall’enorme quantità di percolato che, da tre anni, si riversa sul terreno intorno alla discarica, penetrando probabilmente fino alla falda profonda. Il danno all’ambiente potrebbe essere già gravissimo se, come risulta dalle analisi dell’acqua prelevate dai pozzi spia all’interno della discarica, effettuate dall’Arpa, i veleni rinvenuti si sono riversati nella falda». Eppure, la Provincia sembrava aver assunto una posizione netta. «Già nel consiglio provinciale del 17 dicembre 2015, per stessa ammissione di Tamburrano, come risulta dagli atti, si affermava l’esistenza di uno stato di emergenza che rendeva improrogabile la bonifica del sito, resa più urgente dal fatto che la magistratura aveva già appurato l’illecita gestione della discarica nella quale erano stati conferiti rifiuti non inertizzati, mancando completamente l’impianto di inertizzazione e perciò pericolosi. Avendo inspiegabilmente restituito la Provincia tutto il deposito cauzionale a garanzia della bonifica, si affermava, in mancanza di fondi, che la situazione era tanto grave da dover decidere sulla voltura dell’Aia alla società Lutum. Questa, in cambio, si assumeva l’onere della bonifica e della messa a norma della discarica, continuando l’attività di gestione della discarica. Attivalizzano, opponendosi all’ulteriore conferimento di rifiuti in un territorio che da oltre quarant’anni viene sventrato e poi ricolmato di rifiuti, senza che mai siano state bonificate le aree delle vecchie discariche, impedì questa manovra», precisa il presidente dell’associazione. Dunque, il problema persiste e preoccupa. «Da allora - puntualizza AttivaLizzano - nulla è stato fatto. La situazione indicata come altamente pericolosa, è ora diventata disastrosa, ma nulla si muove. Di tanto in tanto, vengono istituiti tavoli tecnici all’assessorato all’ambiente della Regione, durante i quali si dispongono rilievi che vengono effettuati a distanza di mesi, i rappresentanti delle istituzioni leggono relazioni che non portano a nulla, i politici fanno la loro comparsa perchè il giorno dopo possano essere visibili sulla stampa».

1 febbraio 2017

“La discarica Vergine va messo in sicurezza"

di Angelo Occhinegro, La Gazzetta del Mezzogiorno, 30 Gennaio 2017

AttivaLizzano fa la voce grossa per i continui ritardi circa la bonifica della discarica Vergine.
Il presidente Angelo Del Vecchio esorta il presidente della Provincia Tamburrano ad emettere l'ordinanza con la quale dovrebbe imporre ai proprietari e ai gestori delle aree della discarica ( è stata sequestrata) di mettere in sicurezza il sito, visto che è passato più di un mese dalla conclusione del procedimento.
"Nessuna azione è stata compiuta dalla Provincia per impedire l'esplosione della bomba ecologica costituita dall'enorme quantità di percolato che da tre anni si riserva sul terreno intorno alla discarica (coltivazioni di grano, viti, ortaggi e aree dedicate alla pastorizia) penetrando probabilmente fino alla falda profonda. Il danno all'ambiente -afferma Del Vecchio- potrebbe essere già gravissimo se, come risulta dalle analisi dell'acqua prelevate dai pozzi spia all'interno della discarica, effettuate dall'Arpa, i veleni rinvenuti si sono riversati nella falda".

Del Vecchio precisa che già nel consiglio Provinciale del 17 dicembre 2015 il presidente Tamburrano affermava esistere uno stato di emergenza che rendeva improrogabile la bonifica del sito. Ed ancora: "avendo inspiegabilmente restituito la Provincia tutto il deposito cauzionale a garanzia della bonifica, si affermava, in mancanza di fondi, che la situazione era tanto grave da dover decidere sulla voltura dell'Aja alla società Lutum, che, in cambio, si assumeva l'onere della bonifica e della messa a norma della discarica, continuando l'attività di gestione. Di tanto in tanto -conclude -vengono istituiti tavoli tecnici alla Regione, durante i quali si dispongono rilievi che vengono effettuati a distanza di mesi. I rappresentanti delle istituzioni leggono relazioni che non portano a nulla, i politici fanno la loro comparsa perché il giorno dopo possano essere visibili sulla stampa. Tutto è fermo, escluso il percolato che con le piogge invernali continua dilagare".

27 gennaio 2017

Gestione discarica “Vergine” Scatta il processo a marzo

di Lino Campicelli, Q Provincia di Taranto, 27 Gennaio 2017

Il gup di Lecce ha disposto il giudizio per tre imprenditori e per due società

Scatta il giudizio, davanti al tribunale di Taranto, per la gestione abusiva della discarica “Vergine” e per l’attività svolta per ottenere, secondo l’accusa, un considerevole profitto, senza il rispetto di alcuna prescrizione e, soprattutto, senza il rispetto di quegli interventi finalizzati al pre-trattamento dei rifiuti e alla inertizzazione dei fanghi. A disporre il rinvio a giudizio è stato il gup del tribunale di Lecce dottoressa Antonia Martalò. Ieri è stata formalizzata ed ammessa la costituzione di parte civile di Legambiente Taranto e Legambiente Fragagnano (assistiti dall’avvocato Ludovica Coda) e Legambiente Comitato regionale (assistita dall’avvocato Curci) nei confronti di tutti gli imputati e delle società. Gli organismi hanno chiesto il risarcimento dei danni per complessivi 3 milioni di euro (un milione per ciascuna parte civile). Nella precedente udienza preliminare si erano già costituiti il Comune di Taranto (con l’avvocato Rosaro Orlando), il comune di Lizzano (con l’avvocato Angelo Masini), il comune di Fragagnano e l’associazione AttivaLizzano (con l’avvocato Francesco Nevoli). Gli imputati sono difesi dagli avvocati Daniela Bongiorno, Raffaele Errico, Gianluca Mongelli e Michele La Forgia. Il processo è stato programmato davanti al tribunale (collegio presieduto dal dottor Michele Petrangelo) a partire dal 6 marzo prossimo. In pratica, la discarica “Vergine”, situata a tre chilometri da Lizzano, sarebbe stata attivata in violazione di tutte le norme che, se osservate, avrebbero preservato l’incolumità dei residenti e di quanti abitano nelle aree limitrofe alla discarica. Nel corso del dibattimento dovranno difendersi dalle accuse Pasquale Moretti, Paolo Ciervo e Mario Petrelli, rispettivamente responsabile dell’impianto complesso di discarica per rifiuti speciali non pericolosi situato in località Palombara, e rappresentanti legali di “Vergine Spa” e “Vergine Srl”. Insieme con le tre persone fisiche sotto processo figurano le due società per illecito amministrativo.La richiesta di processo formulata dalla distrettuale antimafia (pm Alessio Coccioli e Lanfranco Marazia) aveva costituito lo snodo delle indagini mirate svolte dai carabinieri del Noe sulla gestione dell’impianto di discarica per rifiuti speciali non pericolosi. Gli accertamenti, che avevano poi portato al sequestro di beni firmato dal gip Simona Panzera, si erano tradotti nelle accuse di aver provocato l’emissione di sostanze odorigene, quali il solfuro di idrogeno e biogas, derivanti dai processi di gestione e post-gestione delle vasche di raccolta e di trattamento dei rifiuti, che avevano procurato molestia olfattiva e disturbi di vario genere alle persone ed in particolare alla popolazione residente nel vicino centro abitato di Lizzano, situato a 3,5 chilometri dall’impianto. Agli allora custodi giudiziali della discarica è contestato anche di aver realizzato e gestito sul sito sequestrato una discarica non autorizzata di percolato, accumulato in misura prudenziale, in non meno di 5000 tonnellate, all’interno del bacino di abbancamento, omettendo di effettuarne il periodico smaltimento e di aver, in esecuzione di questa condotta, violato i sigilli di sequestro, utilizzando il sito per realizzarvi una discarica non autorizzata di percolato. Nel dettaglio, invece, alle società che si sono succedute nella gestione dell’impianto è contestato l’illecito amministrativo, in quanto, con riferimento all’articolo 260 del decreto legislativo 152/2006, i fatti sarebbero stati commessi in assenza dei modelli gestionali ed organizzativi idonei a prevenire reati della specie di quelli per cui si procede (cioè il traffico illecito di rifiuti), nell’interesse o a vantaggio delle stesse società.