14 marzo 2017

LE FALDE RISULTANO INQUINATE...si teme il peggio!

14/03/2017

L’Associazione AttivaLizzano prende parte all’incontro presso l’assessorato all’Ambiente della Regione Puglia per discutere sulle problematiche delle discariche per rifiuti speciali Mennole e Palombara ormai in completo stato di abbandono. Nell’incontro odierno, alla luce dell’esposizione da parte di ARPA delle ennesime analisi prodotte dai pozzi freatici spia, queste ultime critiche, pare che le istituzioni responsabili ad avviare le procedure per la bonifica dei siti abbiano preso consapevolezza dell’inutilità di girare intorno al problema, ormai da 15 mesi e affrontarlo definitivamente.
Di seguito il verbale integrale dell'incontro


                                        RESOCONTO INCONTRO DEL 14/03/2017

Oggetto: Problematiche ambientali discariche gestite da società Vergine srl

Il giorno 14 marzo 2017 a partire dalle ore 11.30 circa, presso l’Assessorato Qualità dell’Ambiente, Ciclo Rifiuti e Bonifica, Rischio industriale, Ecologia, a seguito di formale convocazione effettuata con nota n. 125 del 06 marzo 2017, si sono riuniti i rappresentanti istituzionali degli Enti e i Consiglieri regionali come da allegato foglio firma. Risultano assenti i rappresentanti del Comune di Taranto.
L’Assessore Santorsola, ha aperto la discussione riassumendo quanto accaduto a far data dall'ultima riunione. In particolare, riassume i contenuti della nota della Provincia di Taranto n. 4295 del 10/02/2017, con la quale il 9° Settore provinciale, preso atto di quanto rappresentato dalla Società Vergine srl (in liquidazione) tramite i suoi consulenti, ha inteso sospendere l'efficacia del procedimento avviato per l'emissione dell'ordinanza ai sensi dell'art. 244 comma 2 del D.Lgs. 152/2006 in attesa dei risultati ufficiali delle analisi condotte da ARPA Puglia sulle acque sotterranee nelle aree afferenti all'impianto ed in quelle contermini.
Di seguito, l'Assessore chiede al rappresentante di ARPA (DAP TA) di relazionare sugli esiti dell'investigazione delle acque sotterranee.
Il Dott. Esposito (ARPA, Dip. Prov.le di Taranto) spiega che sono state analizzate le acque captate dai piezometri a servizio della discarica e da alcuni pozzi esterni, in un periodo dell'anno in cui non sono in corso emungimenti a scopo irriguo, perciò in condizioni di superficie piezometrica non disturbata.
In breve, in attesa che le risultanze vengano trasmesse in via formale, riassume gli esiti delle analisi.
 In nessuno dei punti di misura è stata rilevata la presenza di amianto.
 Vi sono superamenti delle concentrazioni soglia di contaminazione per diossine e PCB nel piezometro PF3, lo stesso in cui, nella scorsa campagna di indagine, era stata rilevata la presenza di olio surnatante.
 Vi sono superamenti delle concentrazioni soglia di contaminazione per il parametro ferro nel piezometro PF2; nella scorsa campagna di indagine in questo punto fu registrato un superamento per il parametro PCB.
 Nel pozzo esterno PE2 è stata rilevata la presenza di olio surnatante.
 Non si dispone, al momento dei risultati delle analisi condotte alla ricerca di microinquinanti nei pozzi esterni alla discarica.
In definitiva, un quadro più preciso in relazione alla qualità delle acque sotterranee potrà essere delineato al completamento dell'indagine analitica e alla ricostruzione della superficie piezometrica (operazione in via di completamento da parte della Società T&A S.r.l., incaricata dalla Provincia di Taranto).
Il Presidente della Provincia di Taranto, nel rimarcare la complessità del procedura in corso, spiega che l'attività provinciale ha permesso l'individuazione del responsabile dello scadimento della qualità delle acque sotterranee; la sospensione del procedimento finalizzato all'emissione di ordinanza è stata dettata dalla necessità di proseguire l'iter amministrativo in condizioni di massima cognizione e serenità, tenendo conto da dati certi sia amministrativi che tecnico-scientifici, anche nell'intento di evitare lunghi contenziosi che rallenterebbero l'azione della Provincia.
Di certo, la relazione odierna di ARPA mette in evidenza superamenti dei limiti definiti dalla normativa ambientale, perciò è accertata la necessità di intervenire.
La Consigliera Franzoso manifesta la propria preoccupazione circa il protrarsi della vicenda, soprattutto per i potenziali accidenti di natura sanitaria; nel contempo esorta ARPA a completare le proprie valutazioni, parte della documentazione necessaria alla Provincia alla base delle future determinazioni.
Inoltre, date le dichiarazioni dell'Agenzia circa la conferma di superamenti dei limiti in falda, esorta a Provincia a riprendere l'iter sospeso con la comunicazione n. 4295 del 10/02/2017.
Infine, osservando che la chiusura definitiva dell'impianto, l'avvio della post-gestione e la caratterizzazione delle matrici coinvolte non possono che essere azioni a beneficio della qualità ambientale, esorta gli organi
competenti ad individuare dei canali di finanziamento a sostegno di quanto risulterà necessario fare.
Il Consigliere Borraccino, pur riconoscendo che un certo percorso sia stato fatto verso la risoluzione del problema, lamenta la lentezza dell'azione politica ed amministrativa. In particolare, rimarca che il tavolo istituzionale, costituitosi per iniziativa dell'Assessore regionale all'Ambiente, ha registrato una discontinua partecipazione del Comune di Taranto.
Ribadisce, inoltre la propria propensione a chiudere definitivamente la discarica, non senza procedere alla messa in sicurezza delle matrici ambientali ed alla corretta gestione di percolato e biogas.
Infine, spiega che, in un contesto così articolato, è necessaria una forte e coordinata iniziativa politica; nel rimarcare ciò ricorda che l'unico esposto alla Procura della Repubblica è stato inoltrato da un'associazione ambientalista locale (AttivaLizzano, non nota del 03/01/2017), mentre l'azione politica sembra procedere con difficoltà.
L'Assessore del Comune di Faggiano lamenta il fatto che la Provincia di Taranto ha sospeso l'iter amministrativo finalizzato all'emissione di ordinanza sulla base di una semplice comunicazione da parte degli avvocati e del consulente tecnico della Società Vergine, pur in presenza di dati analitici certi (prodotti da ARPA), anche se parziali (la prima campagna di indagine è stata condotta sui pozzi a servizio dell'impianto).
In pratica, ritenendo deleterio l'atteggiamento prudente della Provincia, deplora la mancata produzione di un chiaro cronoprogramma delle azioni da mettere in atto, nonostante le numerose riunioni tecniche ed istituzionali succedutesi nell'ultimo anno.
Il rappresentante del Comune di Fragagnano ritiene che il territorio abbia pagato a caro prezzo la presenza delle discariche gestite dalla Società Vergine (impianti di Mennole e Palombara). Rimarca la necessità di procedere alla chiusura definitiva degli impianti, avviandone la corretta post-gestione e la messa in sicurezza delle matrici ambientali. In una tale situazione, disapprova l'assenza del Comune di Taranto.
Infine, alla luce delle risultanze analitiche anticipate da ARPA, annuncia l'inoltro di un nuovo esposto alla Procura della Repubblica.
Il Consigliere Galante concorda con le osservazioni fatte dai colleghi presenti, ritenendo necessaria una forte presa di posizione da parte dei rappresentanti politici. In particolare, attesa l'attestazione di ARPA sulla sussistenza dei superamenti che comportano un potenziale degrado ambientale, esorta la definizione di un piano di azione che preveda altresì un coinvolgimento dell'Assessorato regionale alla Sanità e della ASL territoriale per la definizione del reale rischio sanitario.
Il rappresentante di Legambiente Fragagnano riassume l'annosa vicenda di impianti (quelli gestiti dalla Società Vergine) nati contro la volontà del territorio circostante l'isola amministrativa di Taranto e secondo un iter a suo parere articolato e, a tratti, poco chiaro. Citando episodi (accertati in sede giudiziaria) di smaltimento irrituale di rifiuti non autorizzati, invita gli organi competenti ad agire secondo il principio di massima precauzione in difesa del territorio, superando impedimenti di carattere burocratico-amministrativo.
Il rappresentante dell'associazione AttivaLizzano richiama le competenze dei vari Enti, mettendo in evidenza che, a suo parere, il perdurare della situazione di stallo potrebbe configurarsi come una vera e propria inadempienza agli obblighi dettati dalla legge.
Il Consigliere Perrini, riconoscendo il percorso intrapreso, auspica che quella odierna sia l'ultima riunione del tavolo istituzionale e che venga dato corso, di conseguenza, all'iter amministrativo interrotto dalla Provincia.
Inoltre, ritiene opportuno coinvolgere l'azienda Sanitaria Locale al fine di definire gli aspetti sanitari legati alla vicenda.
Il Consigliere chiude l'intervento rimarcando l'assenza, al tavolo odierno, del Comune di Taranto, competente anche in relazione agli aspetti sanitari.
Il Dirigente della Provincia di Taranto spiega che la ripresa dell'iter in applicazione dell'art. 244 del D.Lgs. 152/06 riprenderà, anche con una nuova convocazione del tavolo tecnico, non appena saranno formalmente prodotti gli esiti dell'investigazione della falda.
Il Dirigente della Sezione regionale Ciclo Rifiuti e Bonifiche ricorda che l'utilizzo di fondi pubblici potrebbe avvenire a seguito dell'ipotetico percorso: a) emissione di ordinanza; b) inerzia da parte del soggetto responsabile; c) stanziamento di risorse pubbliche e predisposizione degli interventi sostitutivi ai danni del responsabile individuato.
L'Assessore Santorsola ricorda che la questione ambientale relativa agli impianti della Vergine s.r.l. ha radici lontane nel tempo, per cui quanto attuato dagli Enti negli ultimi mesi non può che essere valutato positivamente.
Ad oggi, sembra accertato che l'intervento sugli impianti in questione comporti l'impiego di risorse pubbliche. Tuttavia, un sostegno economico di tal guisa, finalizzato all'intervento sostitutivo da parte del comune (ex art. 250 del D.Lgs. 152/06) può essere attivato solo a seguito di un ben definito percorso amministrativo, quello attivato dalla Provincia di Taranto (ex art. 244 del D.Lgs. 152/06).
Riguardo alle proposte orientate al coinvolgimento della ASL competente per territorio, fa presente che l'Azienda Sanitaria partecipa alle riunioni tecniche convocate dalla Provincia. Pur non ravvisando elementi ostativi alla predisposizione di ulteriori studi a carattere puramente sanitario (per es., studi epidemiologici), ricorda che per la predisposizione di interventi mirati alla salvaguardia dell'ambiente sono sì necessari, ma anche sufficienti, i già appurati superamenti delle concentrazioni soglia di contaminazione.
In conclusione, risulta necessario il completamento delle attività provinciali che potrebbero concretizzarsi con l'emissione di un'ordinanza verosimilmente costruita su motivazioni di carattere sia tecnico-scientifico che amministrativo.

La riunione è chiusa alle ore 14.00 circa.

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