11 aprile 2014

«La società Vergine inadempiente e la sua autorizzazione è a rischio»

di Taranto Q Provincia, 11 Aprile 2014
L’associazione “AttivaLizzano” sprona le autorità locali a intervenire

L'associazione di Volontariato «AttivaLizzano» torna sulla questione della discarica Vergine.
Nell’evidenziare i provvedimenti emessi dalla magistratura di Taranto, che ha sequestrato la discarica con misura confermata dal tribunale del Riesame, l’associazione sottolinea che «la discarica, così come previsto dal progetto esecutivo, con il quale è stata ottenuta l’autorizzazione integrata ambientale, doveva essere dotata di un impianto di trattamento di inertizzazione dei fanghi,
sia pompabili che palabili, mediante cemento e calce più polvere di silice, finalizzato a stabilizzare e solidificare il fango, rendendolo così idoneo allo
stoccaggio finale in discarica, con sostanziale inibizione dei fenomeni di fermentazione nel corpo della discarica, responsabili dello sviluppo dei
gas odorigeni. Pertanto, non sono state rispettate le regole stabilite
dalle autorità locali, ed in particolare della Regione Puglia, che sono alla base dell’autorizzazione ad operare concessa alla società Vergine. Non solo, ma la proprietà è stata inadempiente in maniera così grave che è stato necessario il
sequestro preventivo dell’intera discarica ordinato dal giudice penale».
«Davanti ad una così clamorosa violazione di norme, in buona sostanza “responsabili dello sviluppo dei gas odorigeni” - per non parlare dei potenziali
rischi per la salute - l’associazione AttivaLizzano «chiede di conoscere quali
provvedimenti in autotutela hanno adottato le autorità locali, a cominciare dalla Regione Puglia». Dice l’associazione «AttivaLizzano»: «Si potrebbe persino
ipotizzare una revoca dell’autorizzazione data a suo tempo alla società Vergine, ex
articolo 21-quinquies legge 241/90, per “sopravvenuti motivi di pubblico interesse ovvero nel caso di mutamento della situazione di fatto o di nuova valutazione dell'interesse pubblico originario”, ma malgrado il diritto amministrativo e la
giurisprudenza abbondano di soluzioni per affrontare e risolvere l’abominevole problema “puzza” a Lizzano, le autorità preposte latitano, benché, ahinoi,
dovrebbero avere a cuore il benessere e la salute dei cittadini che si pregiano di rappresentare».

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