23/02/2014
Sequestro del Depuratore Consortile da parte dell’AG a
causa del suo cattivo funzionamento.
23 febbraio 2014
21 febbraio 2014
Domenica la manifestazione «Per la nostra aria, per la nostra vita»
Ambiente, bambini mobilitati per l’evento
Domenica
la manifestazione «Per la nostra aria, per la nostra vita»

«L’iniziativa
intende ribadire il diritto alla salute che – proseguono gli attivisti - viene
negato dalla scorretta gestione dei rifiuti. Durante la serata, saranno esposti
i lavori realizzati da bambini e ragazzi nell’ambito della
rassegna
dal tema “Aria, aria, aria: insieme per (continuare a) respirare». Le parole
dei soci colpiscono particolarmente, per la semplicità ma allo stesso tempo,
per la forza dei contenuti. «I bambini, i ragazzi, i giovani, gli adulti di
Lizzano non pretendono l’impossibile, ma vogliono solo poter respirare,
giocare, lavorare, nella propria terra senza la costrizione di chiudersi in
casa dove, peraltro, anche con porte e finestre sigillate, l’acido
solfidrico
si insinua e ne sconvolge l’esistenza. AttivaLizzano fa appello a tutti coloro
che hanno a cuore la salute
delle
persone e dell’ambiente, invitandoli a partecipare numerosi dimostrando il
proprio affetto per la nostra
terra.
Sono benvenuti gli slogan e gli striscioni per la nostra aria, ma non i simboli
di partiti».
Ancora
una volta dunque, l'associazione prende le distanze dai movimenti politici,
seppur impegnati sullo
stesso
piano. La sensazione è che non si voglia marchiare questa battaglia, tutta
civica, con alcun colore politico.
A dire
il vero, era stato lo stesso consigliere di minoranza, Antonio Lecce, del
partito democratico a sottolineare
proprio
questo aspetto. «Mi permetto, in questa fase, anche di richiamare un po’ Attiva
Lizzano che, per un certo periodo di tempo, ha tenuto fuori partita la
politica. Io credo invece che la collaborazione tra le parti, così come nei
mesi scorsi è avvenuto, non possa che fare bene alla nostra comunità e
rafforzare la nostra voce comune».
(di Lucia J. IAIA, Q Provincia Taranto, 21
Febbraio 2014)
Lizzano, dopo il sequestro «Chiarezza sul depuratore»
Lizzano, dopo il sequestro «Chiarezza sul depuratore»
Mozione
dell’opposizione all’amministrazione Macripò
L’opposizione
chiede chiarimenti su quanto sta accadendo in questi giorni, sopratutto sul
fronte
ambientale. “In merito al sequestro del depuratore consortile – scrive Antonio
Clemente Cavallo - si
rende
necessario promuovere provvedimenti utili ad evitare l’inquinamento del mare,
del
canale
“Ostone” e delle campagne prospicienti l’attraversamento
dello
stesso canale”. Indispensabile dunque, una mozione consiliare rivolta al sindaco
Dario Macripò. “Ci soffermiamo sulle motivazioni fornite dall’autorità
giudiziaria, che ha apposto i sigilli all’impianto
depurativo
per il mancato rispetto di precise norme di legge in materia. Per essere
più
precisi, per il superamento degli indici degli agenti inquinanti e per mancanza
dell’autorizzazione
provinciale
allo scarico da parte di Acquedotto Pugliese. Il sequestro disposto– chiarisce
il consigliere
comunale
del Giglio per Lizzano - non fa venire meno, tuttavia, l’uso dell’impianto e,
per questo, al fine di evitare conseguenze negative per l’intera zona di marina
di Lizzano e non solo, si rende necessario cessare immediatamente lo scarico
nel canale (e al mare), adottando provvedimenti volti al riutilizzo della falda
marina, come già avvenuto nei periodi estivi degli ultimi due anni, attraverso apposite
ordinanze sindacali”.
La
richiesta di un intervento immediato è evidente. “Il consiglio comunale,
pertanto, impegna la giunta ed il sindaco ad adottare immediatamente i
provvedimenti necessari per dirottare in falda marina le acque reflue del
depuratore consortile, come da progetto iniziale dell’impianto, al fine di preservare
la bontà delle acque marine del nostro territorio, preservando così anche la salute
di tutti i cittadini bagnanti della zona”. Ovviamente, l’auspicio poi, è quello
di una risoluzione definitiva del problema. “Attendiamo- conclude Cavallo -modifiche
tecniche e miglioramenti tecnologici dell’impianto capaci di garantire l’assoluta
salubrità delle acque di scarico dell’impianto depurativo”. Ricordiamo che,
nella giornata di martedì, a parziale conclusione di indagini d’iniziativa,
avviate dopo i numerosi esposti presentati da associazioni ambientaliste e da
cittadini, i carabinieri del nucleo operativo ecologico di Lecce, coadiuvati
dalla locale stazione carabinieri, hanno dato esecuzione al decreto di
sequestro preventivo, emesso dal gip del tribunale
di
Taranto, Vilma Gilli, su richiesta del pm, Lanfranco Marazia, relativo allo
scarico del depuratore consortile di acque reflue urbane. Il provvedimento
cautelare, supportato anche da analisi e campionamenti che hanno accertato il
superamento dei parametri di inquinamento tabellari previsti dalla normativa
vigente,
scaturisce
dunque, proprio dalla necessità di impedire che dal canale giungano in mare sostanze
dannose per la salute, con un’elevata concentrazione di organismi batterici. Al
momento, l'ipotesi di reato contestata al legale rappresentante della società
che gestisce l’impianto di depurazione e' quella del getto pericoloso
di
cose mediante il superamento dei limiti tabellari previsti dalle norme vigenti.
(di Lucia J. IAIA, Q
Provincia Taranto, Giovedì 20 Febbraio 2014)
20 febbraio 2014
Mare salvo, inquinato tutto il resto
« Mare salvo,
inquinato tutto il resto ››
Pm e gip criticano la
decisione del sindaco di portare i reflui del depuratore nella falda
«Non bisogna avere
paura di questo provvedimento relativo al sequestro della condotta che collega
il depuratore consortile al canale Ostone››.
Dario Macripò, sindaco di
centrodestra di Lizzano, ha commentato cosi ieri alla «Gazzetta» la notizia del
sequestro eseguito dai carabinieri del Noe di Lecce, guidati dal maggiore Nicola Candido, dopo il
decreto firmato dal gip di Taranto Vilma Gilli. Eppure se non paura, quanto
meno un pochino di preoccupazione il sindaco Macripò dovrebbe averla. Alla «Gazzetta»
ha spiegato che, a suo parere, il depuratore «ha sempre funzionato bene» e che alla
base del sequestro potrebbe esservi la mancanza dell'autorizzazione allo
scarico. Ma le cose non stanno proprio così. Innanzitutto perché la mancanza di
autorizzazione avrebbe dato luogo, nella peggiore delle ipotesi, a un
provvedimento amministrativo e non a un sequestro penale. In secondo luogo ,qualche
serio dubbio sul corretto funzionamento dell`impianto dovrebbe sorgere, visto che
tutte quelle sostanze nocive finite nelle acque hanno causato da un lato
fenomeni visibili a occhio nudo come le chiazze e la colorazione del mare (fenomeni
denunciati dalla «Gazzetta» nell'estate del 2012) e dall'altro le conseguenze
individuate grazie alle analisi e ai campionamenti che hanno certificato il
superamento di alcuni limiti. Ma oltre a questo, è sufficiente leggere le sei
pagine del decreto di sequestro firmato dal giudice per le indagini preliminari
Gilli per capire che anche l`operato del sindaco e finito nel mirino degli
investigatori. In particolare il gip spiega che l’iniziativa del sindaco di
sversare le acque dei reflui del depuratore in falda - iniziativa assunta alla
vigilia delle ultime estati proprio per evitare che gli scarichi, tramite il
canale Ostone, arrivassero direttamente a mare - «non solo si pone in netta
antitesi» con le norme sancite dal Testo unico sull’ambiente, ma soprattutto
«non costituisce in alcun modo un’efficace soluzione al problema». Il giudice Gilli,
inoltre, richiama quanto scritto dal pubblico ministero Lanfranco Marazia che
ha condotto le indagini e chiesto il sequestro del canale, chiarendo che
l'azione del sindaco altro non e che una «mera sostituzione della matrice
ambientale attinta dal fattore inquinante(di per sé inalterato ed anzi reso cosi
ancor più insidioso): in luogo delle acque cristalline dello splendido Litorale
di Lizzano che durante il periodo estivo sono sotto gli occhi di migliaia di bagnanti,
si sceglie di inquinare Ia sottostante falda acquifera, con effetto non
immediatamente percepibili da parte della collettività, ma ancor più pregiudizievoli
per l'intero ecosistema della zona». Insomma l’azione del sindaco di sversare i
reflui nella falda salva le acque costiere - ma poi nemmeno tanto visti gli
esiti - ma pregiudica in maniera più critica, secondo gli inquirenti,
l'ecosistema del Iterritorio: «Si pensi solo – scrive per chiarire il pm
Marazia – alla contaminazione di acque potabili e destinate all’allevamento e
all'agricoltura››. Un'ordinanza, quindi, «discutibile» secondo il giudice
Gilli. ll sindaco Macripò, che non è iscritto nel registro degli indagati, ha
sicuramente con la sua azione prodotto «da subito miglioramenti delle acque
costiere» limitando o eliminando temporaneamente le problematiche derivanti
dallo scarico del canale «Ostone›› che hanno fatto infuriare bagnanti e gestori
degli stabilimenti balneari, ma, secondo quanto emerge dagli atti
dell'inchiesta, potrebbe aver creato non pochi problemi all'ambiente del
territorio di Lizzano.
(Di Francesca Casula, La Gazzetta di Taranto, 20
Febbraio 2014)
Manifestazione “Per la nostra aria, per la nostra vita”
I cittadini di Lizzano continuano la propria mobilitazione per una vita dignitosa vissuta nella libertà e nel rispetto per la salute, dopo gli importanti passi compiuti con il sequestro preventivo della discarica Vergine spa e del depuratore consortile.
L’associazione di volontariato AttivaLizzano promuove per il 23 febbraio 2014 alle ore 15,30 la manifestazione: “Per la nostra aria, per la nostra vita” che si svolgerà in piazza IV Novembre.
L’iniziativa intende ribadire il diritto alla salute che viene negato dalla scorretta gestione dei rifiuti. Durante la serata saranno esposti i lavori realizzati da bambini e ragazzi nell’ambito della rassegna dal tema “Aria, aria, aria: insieme per (continuare a) respirare!”.
I bambini, i ragazzi, i giovani, gli adulti di Lizzano non pretendono l’impossibile, ma vogliono solo poter respirare, giocare, lavorare, nella propria terra senza la costrizione di chiudersi in casa dove, peraltro, anche con porte e finestre sigillate, l’acido solfidrico si insinua e ne sconvolge l’esistenza.
AttivaLizzano fa appello a tutti coloro che hanno a cuore la salute delle persone e dell’ambiente, invitandoli a partecipare numerosi dimostrando il proprio affetto per la nostra terra.
Sono benvenuti gli slogan e gli striscioni per la nostra aria, ma non i simboli di partiti.
19 febbraio 2014
18 febbraio 2014
Lizzano, Noe Di Lecce Sequestra Lo Scarico Del Depuratore Di Acque Reflue Urbane
LIZZANO (Taranto) – A Lizzano, comune della provincia di Taranto, oggi i carabinieri del Nucleo operativo ecologico hanno sequestrato lo scarico del depuratore consortile che serve alcuni comuni dell’area orientale del Tarantino tra cui lo stesso comune di Lizzano.
I militari, in particolare, sono intervenuti “a parziale conclusione di indagini d’iniziativa avviate a seguito di esposti presentati da associazioni ambientaliste e cittadini”. Quello notificato oggi è un “decreto di sequestro preventivo – emesso dal gip del Tribunale di Taranto, Vilma Gilli, su richiesta del pm, Lanfranco Marazia – relativo allo scarico del depuratore consortile di acque reflue urbane, che serve i comuni di Lizzano, Fragagnano e San Marzano di San Giuseppe, utilizzato per immettere gli effluenti del ciclo di depurazione nel corpo idrico superficiale denominato canale “Ostone”.
Il provvedimento cautelare supportato anche da analisi e campionamenti che hanno accertato il superamento dei parametri di inquinamento tabellari previsti dalla normativa – rilevano ancora i carabinieri del Noe – scaturisce dalla necessità di impedire che dal canale giungano in mare sostanze atte ad arrecare molestie alle persone con formazione di schiuma e chiazze colorate che contengono un’elevata concentrazione di organismi batterici pericolosi per la salute”. Per i militari del Noe “l’ipotesi di reato allo stato contestata al legale rappresentante della società che gestisce l’impianto di depurazione è quella del getto pericoloso di cose mediante il superamento dei limiti tabellari previsti dalle norme vigenti”.
L’Autorità giudiziaria, tuttavia, ha concesso al gestore “la facoltà d’uso” dell’impianto. Nei giorni scorsi a Lizzano sempre su indagine della Procura gli stessi carabinieri del Noe avevano effettuato un altro sequestro per motivazioni ambientali: quello della discarica di rifiuti “Vergine”. (di IlPaeseNuovo.it)
PER LA NOSTRA ARIA - PER LA NOSTRA VITA
Carissimi amici,
AttivaLizzano vi invita a partercipare alla manifestazione " PER LA NOSTRA ARIA - PER LA NOSTRA VITA " Dopo gli ultimi eventi che hanno visto tutta la cittadinanza protagonista, è doveroso manifestare per reclamare i nostri diritti a vivere una vita sana per noi e i nostri figli. Partecipiamo numerosi. E' cosa gradita se ognuno di noi venga provvisto di cartelloni e fischietti per dimostrare il proprio dissenso verso chi ci avvelena.
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