In questi
giorni è stata presentata ufficialmente a Bari, alla presenza delle massime
autorità regionali e nazionali, la relazione parlamentare d’inchiesta sui
rapporti tra criminalità e gestione del ciclo dei rifiuti in Puglia. La
relazione rappresenta la fase conclusiva del lavoro della Commissione
Parlamentare che per due anni ha analizzato in dettaglio i traffici illeciti
dei rifiuti in Puglia. L’associazione di volontariato AttivaLizzano, che in
passato aveva seguito i lavori, ottenendo anche un’udienza con la stessa
Commissione, ha partecipato con una propria rappresentanza alla presentazione
ufficiale della relazione.
Contestualmente
AttivaLizzano ha invitato presso la propria sede i comitati, le
associazioni e una rappresentanza di cittadini interessati dei comuni di
Fragagnano, San Marzano, Grottaglie, Monteparano, Maruggio, Taranto, Carosino,
Faggiano. I partecipanti preso atto dei contenuti della relazione e
dell’andamento della presentazione ufficiale hanno convenuto sull’importanza
della relazione parlamentare quale tappa di estremo rilievo nel percorso
condiviso di tutela della salute collettiva e di difesa del nostro territorio
quale bene comune. In questa relazione viene, infatti, recepita la drammaticità
della situazione inerente l’intero processo di gestione dei rifiuti così come
era stata sempre denunciata dalle associazioni e dai comitati territoriali. La
relazione descrive una situazione catastrofica e delinea un sistema da mettere
totalmente in discussione perché lascia ampio margine ad infiltrazioni
criminali e mette in serio pericolo la salute dei cittadini, la salvaguardia
del territorio e la stessa qualità della vita.
L’incontro
a Lizzano si è concluso con l’accordo di proseguire in un'azione comune con cui
puntare ad ottenere il massimo coinvolgimento delle popolazioni attraverso la sensibilizzazione
su quanto evidenziato dalla relazione stessa e, allo stesso tempo, sollecitando
le istituzioni ed amministrazioni locali a prendere tutti i provvedimenti
possibili in presenza di situazioni così dannose per la salute dei cittadini e
per il territorio per porre fine allo scempio e quantificare l'entità dei danni
provocati da quasi quarant'anni di politica ambientale a dir poco
dissennata.
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