12 luglio 2015

Cento tartarughe pronte a nascere


di Angela Mariggiò, Q Provincia Taranto, 4 Luglio 2015 
Un nido di Caretta Caretta è stato trovato in un tratto della spiaggia della Marina di Lizzano


Mamma tartaruga questa volta ha scelto il luogo perfetto per fare il suo nido e con tutta probabilità tra circa sessanta giorni un piccolo esercito di esemplari di Caretta Caretta schiuderà le uova per raggiungere il mare e iniziare una nuova vita. Anche quest’anno il litorale tarantino si rivela il luogo ideale per la deposizione di uova di tartaruga; infatti nella notte tra il 1 ed il 2 luglio un esemplare di questa specie ha fatto il suo nido in un tratto di spiaggia della Marina di Lizzano, nei pressi della Conca del Sole. Il luogo perfetto, si diceva, perché la camera di deposizione si trova a circa venticinque metri dalla battigia di una spiaggia che anche per inclinazione e tipologia, rappresenta il luogo ideale per la creazione di un nido che non sia esposto a pericoli o intemperie. Un po’ come accadde per il nido trovato lo scorso anno a Campomarino, molto vicino alla spiaggia e danneggiato pesantemente dalle mareggiate di quel periodo. Il nido è stato individuato da una bagnante, la signora Anna Maria Saracino, che ha riconosciuto le inconfondibili tracce che dal mare arrivavano al punto in cui è stato trovato il nido e viceversa e la cosiddetta spianata, tutti indizi che lasciavano presagire l’evento. Subito è stata allertata la Capitaneria di porto di Taranto, che a sua volta ha contattato il Wwf Policoro, referente in un tratto di litorale che include la Basilicata e parte dell’arco jonico di Puglia e Calabria, del progetto nazionale “Tartarughe marine”, che vede coinvolti Ministero dell’Ambiente, Wwf Nazionale, Università “La Sapienza” di Roma, e la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Bari, per ciò che riguarda il recupero di animali spiaggiati e il monitoraggio dei siti di nidificazione ai sensi del dpr 357/97. Sul posto sono arrivati il signor Antonio Colucci, responsabile gruppo di lavoro del progetto “Tartarughe marine”, la dottoressa Erika Ottone, veterinario responsabile delle attività sanitarie del progetto e la Capitaneria di Porto. Dopo aver verificato l’effettiva presenza del nido, acquisendo le coordinate Gps e portando a termine le operazioni di triangolazione, si è proceduto anche con l’ausilio di operai comunali, con il supporto della protezione Civile di Lizzano, del sindaco Dario Macripò e dei vice Giovanni Bottazzo, nonché della Polizia Municipale, con la messa in sicurezza, installando una recinzione di quattro metri per quattro e relativa copertura. «Molto probabilmente le uova deposte saranno un centinaio – ci ha detto il signor Antonio Colucci – ma solo dopo la schiusa potremo avere certezza della effettiva quantità e verificare il numero di quelle che effettivamente sono arrivate alla schiusa. Noi terremo il nido sotto monitoraggio ovviamente, anche se soprattutto nel mese di agosto dovremo intensificare i controlli, anche grazie alla collaborazione del Comune di Lizzano, della protezione Civile, della Polizia Municipale, della Capitaneria di Porto e del Wwf Taranto».

Adesso iniziano i circa sessanta giorni di attesa, tanto dovrebbe durare il periodo di incubazione, anche se non si esclude che già dalla seconda metà di agosto, qualcosa potrebbe muoversi; molto dipende dalle condizioni del tempo e dalle temperature. Poi, quando sarà il momento, bisognerà predisporre il tutto per agevolare la schiusa e favorire il percorso che le piccole tartarughine dovranno affrontare per arrivare fino al mare e prendere finalmente il largo. Con la possibilità, nemmeno tanto remota, che lo stesso esemplare che ha fatto il nido a Marina di Lizzano, possa nell’arco di poco più di dieci giorni e nel raggio massimo di trenta chilometri, deporre altre uova, secondo quanto riportato dalla letteratura specifica in materia. Diventa adesso fondamentale monitorare in maniera attenta la zona, nella speranza di ricevere la collaborazione di bagnanti attenti come la signora Saracino, che ha permesso l’intervento tempestivo per la messa in sicurezza del nido. A tal proposito ricordiamo che il Wwf Taranto porta avanti un progetto di monitoraggio delle coste sul territorio di Maruggio in collaborazione con l’amministrazione comunale e il circolo locale di Legambiente.

Nessun commento: