19 dicembre 2016

AttivaLizzano: «Fuoriuscita di materiale, attendiamo il Tar»

del Q Provincia Taranto, 12 Gennaio 2016

«Mercoledì 13 gennaio attendiamo l’esito di una sentenza del Tribunale amministrativo regionale di Lecce che si pronuncerà in merito ad una ordinanza del sindaco di Taranto il quale, nel tentativo di ridurre le pericolosissime conseguenze del percolato fuoriuscito dalla discarica Palombara, aveva intimato alla società Vergine ed ai proprietari del terreno di farsi carico della rimozione del percolato». Così evidenzia il comitato “AttivaLizzano”: «A questa ordinanza, dopo aver fatto opposizione e ottenuto la sospensione del provvedimento, sarà il TAR a decidere se spetti o no ai proprietari del terreno evitare questo ulteriore aggravamento del disastro ambientale del quale siamo vittime. Purtroppo, i precedenti pronunciamenti del Tar Lecce sono stati sempre favorevoli al gestore della discarica e, grazie a qualche cavillo, si riusciva a calpestare il diritto alla salute dei lizzanesi. Ricordiamo che la discarica per rifiuti speciali, Palombara, gestita dalla società Vergine srl, era stata posta sotto sequestro dalla magistratura il 10 febbraio del 2014 per gravi inadempienze nel trattamento dei rifiuti. Questo dopo anni di lotta dei cittadini lizzanesi costretti a respirare i miasmi provenienti dalla discarica posta a soli 2 Km dall’abitato. Dal giorno del sequestro la discarica è stata abbandonata, malgrado fosse stato nominato un custode che avrebbe dovuto provvedere agli interventi di manutenzione indispensabili per la salute pubblica. I miasmi continuano ad appestare la nostra aria; inoltre, a causa delle piogge, si è verificata una pericolosissima fuoriuscita di percolato che potrebbe già aver inquinato la falda. In questo stato di cose, nell’aprile 2014, incredibilmente la Provincia di Taranto ha restituito ai gestori della discarica le fideiussioni (obbligatorie per legge ai fini della concessione dell’Aia) che avrebbero garantito la bonifica della discarica e, quindi, la tutela della salute pubblica. Incassate le garanzie assicurative, corrispondenti a svariati milioni di euro, la società che gestiva la discarica si è dissolta».

Nessun commento: