19 dicembre 2016

Vergine, il Tar dà ragione ai proprietari

di Lucia J.IAIA, Q Provincia Taranto, 15 Gennaio 2016

«La bonifica deve essere fatta a carico del gestore»: respinta la richiesta del sindaco di Taranto

Il Comune di Taranto non può imporre ai proprietari dei terreni su cui insiste la discarica Vergine, la bonifica delle aree. È questo il principio affermato dal Tar di Lecce che, con ordinanza pubblicata ieri mattina, ha accolto il ricorso cautelare proposto dall’avvocato Luigi Quinto nell’interesse di Vergine Giuseppe, Vergine Giovanna, Vergine Anna Maria e Vergine Dino, proprietari del sito.
I quali si erano opposti al provvedimento con cui il sindaco di Taranto Stefàno aveva imposto loro alcuni interventi di bonifica. Soprattutto, quelli relativi, tra le altre coese, alla rimozione immediata del percolato. Il tribunale amministrativo ha invece precisato come manchi un accertamento di una qualche responsabilità dei proprietari nella causazione del danno. In altre parole, è chiaro che la responsabilità costituisca il presupposto indefettibile per imporre un obbligo di bonifica in virtù del principio di derivazione comunitaria del “chi inquina paga”.
Questo aspetto manca nel caso in questione. Dunque, nessun obbligo per i proprietari dei terreni della discarica Vergine. Differente appare invece la posizione del gestore dell’impianto. Nei suoi confronti infatti, l’ordine di bonifica resta valido ed efficace. Per questa ragione, la società Vergine srl, che al di là dell’omonimia non ha nulla a che vedere con i proprietari dell’area e che fa capo ad un imprenditore di Firenze, dovrà invece provvedere a quanto dovuto. «Il problema è che, da quanto
È dato sapere – dice l’avvocato Luigi Quinto - la società concessionaria non dispone di risorse finanziarie adeguate ad adempiere all’ordine di bonifica per il cui completamento sono necessari circa 20 milioni di euro. Problema aggravato dalla Provincia di Taranto che, nel 2014, ha disposto la restituzione delle garanzie finanziarie prestate dal gestore. Garanzie mai ricostituite. Non sembra quindi esserci alternativa se non quella di ricercare un altro imprenditore che possa subentrare nella gestione e sobbarcarsi l’onere di bonifica. In ogni caso, non bisognerà ripetere l’errore di consentire l’esercizio dell’impianto in assenza delle fideiussioni». Intanto, come è noto, il Comune di Lizzano ha messo a disposizione circa 200mila euro proprio per le operazione di bonifica. Una goccia nell’oceano dei 20milioni necessari ma, quanto meno, un inizio. «Abbiamo affermato – ha già precisato Macripò - che per la bonifica della discarica Vergine, il Comune di Lizzano è pronto a fare la sua parte e, così è stato. Il 18, con la delibera n. 242 che ha per oggetto “Discarica di rifiuti località Mennole e Palombara gestita dalla società Vergine Srl – determinazioni ed indirizzi” abbiamo fissato i termini della vicenda ed è proprio questa delibera che abbiamo consegnato all’assessore Santorsola e, per esso, al Presidente Emiliano». Naturalmente, il Comune da solo non può intervenire in maniera incisiva. «Ed è per questo motivo che vogliamo e dobbiamo coinvolgere la Regione Puglia – ha precisato il sindaco - ogni ente deve fare la sua parte».

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