14 dicembre 2012
Egregi Amministratori,
La relazione della Commissione parlamentare evidenzia il rischio di una diffusa e permanente contaminazione ambientale che, protratta nel tempo, potrebbe ripercuotersi pesantemente sulla popolazione residente nei comuni limitrofi, causando gravi danni, all’ambiente e alla salute. La commissione evidenzia traffici illeciti di rifiuti perciò si rende ancor più necessario individuare il rischio specifico, per il territorio e per la popolazione, attraverso la conoscenza della tipologia dei rifiuti smaltiti e del quantitativo sversato.
Ci preme tutelare il diritto dei cittadini alla salute e ci sembra necessario ed urgente che si pongano in essere azioni volte a:
- organizzare una mappatura epidemiologica delle patologie diffuse nella popolazione;
- realizzare la caratterizzazione delle discariche;
- effettuare l’opportuna Analisi di Rischio;
- effettuare i controlli adeguati da parte della Provincia su tutte le discariche, comprese quelle abbandonate e a quelle abusive. (controlli, come evidenziato dalla stessa Commissione, a tutt’oggi inesistenti);
- intervenire sui i problemi legati all'imminente ecotassa, per il mancato raggiungimento degli obbiettivi di raccolta differenziata;
- affrontare la problematica legata al ciclo dei rifiuti urbani e dell'impiantistica adeguata;
- risolvere il problema dei rifiuti transfrontalieri (nel porto si è riscontrato il maggior numero di reati ambientali);
- prendere atto delle mancate denunce alla Procura di Taranto da parte delle amministrazioni verso le problematiche dei rifiuti.
Vorremmo ricordare che la Provincia è tenuta a svolgere i controlli necessari rispetto alla gestione dei rifiuti e in materia di bonifica ed è tenuta a verificare l’attività dei gestori delle discariche rispetto alla corretta presentazione delle idonee garanzie finanziarie; ci appelliamo alle funzioni di tutela della salute e del territorio affidate ai sindaci; confidiamo nell’attività di monitoraggio e di controllo ambientale dell’Arpa.
Il problema delle fideiussioni è evidenziato anche dai recenti fatti riguardanti l’Ilva, infatti, dal 2 al 7 dicembre tre articoli (sul blog Delfini erranti e sui quotidiani Gazzetta del Mezzogiorno e Repubblica) hanno reso note le inadeguate fideiussioni e garanzie finanziarie che il gruppo Riva avrebbe presentato per le operazioni di bonifica e per i trentennali controlli post chiusura delle discariche di rifiuti speciali, presenti all’interno dell’impianto siderurgico.
Pertanto, in qualità di coordinamento di cittadini e comitati di Comuni limitrofi alle discariche Ecolevante, Vergine e Italcave, chiediamo agli amministratori convenuti e, in particolare all’assessore provinciale all’ambiente Mancarelli, se le fideiussioni e le garanzie finanziarie presentate dai gestori delle suddette discariche sono adeguate, sia rispetto ai progetti iniziali sia per i successivi abnormi ampliamenti. A nostro avviso, il riferimento all’Ilva è pertinente perché si tratta di discariche per rifiuti speciali che richiedono dopo la chiusura trenta anni di controlli a carico del gestore, ma anche perché nel 2005 la sentenza n. 1847 del Tar di Lecce, a chiusura di un procedimento avviato dal comitato Vigiliamo di Grottaglie, annullava il provvedimento di approvazione del piano di adeguamento presentato da Ecolevante per il I e II lotto della discarica perché “gravemente lacunoso sotto il profilo delle garanzie finanziarie”.
Sperando di aver dato il nostro contributo propositivo per la soluzione del problema, ci auguriamo di lottare insieme per il bene comune e di avere al più presto riscontri concreti da parte delle amministrazioni e dei politici che finora sono stati abili imbonitori. In anni di impegno abbiamo raccolto dagli amministratori comunali, provinciali e regionali tante buone intenzioni e promesse mai mantenute, delibere ad hoc, mai messe in atto, partecipazioni tronfie a incontri pubblici e manifestazioni. Tutti atti fini a se stessi, parole finora vuote.
Speriamo che la tutela del bene comune che muove i nostri passi e alimenta il nostro impegno da cittadini, diventi sempre più un obiettivo condiviso anche con gli amministratori e rappresenti l’unico scopo verso cui tendere in modo trasversale e totale.
Coordinamento provinciale per la difesa del territorio e della salute che riunisce comitati e cittadini di Lizzano, Grottaglie, Fragagnano, Maruggio, S. Marzano, Carosino, Monteparano, Faggiano, Statte e Taranto.
7 dicembre 2012
Quod Erat Demonstrandum
Così terminava il nostro comunicato stampa dello scorso gennaio 2012 in cui
esprimevamo la nostra frustrazione e dichiaravamo i nostri intenti rispetto al problema della proliferazione di alghe nel nostro mare. Come più volte ribadito, riscontriamo che il fenomeno, dovuto alle immissioni di nutrienti presenti nelle acque provenienti dal depuratore, sia aggravato nel periodo della molitura delle olive verosimilmente per l'illecito sversamento in fogna di acque di vegetazione
da parte dei frantoi.
Oggi, a distanza di quasi un anno, prendiamo atto che a nulla sono valsi gli appelli e l'esposto in Procura.
Come volevasi dimostrare, anche quest'anno si consuma l'ennesimo scempio territoriale nella nostra meravigliosa e martoriata terra!
3 dicembre 2012 |
3 dicembre 2012 |
7 dicembre 2012 |
7 dicembre 2012 |
26 novembre 2012
Mare, reflui e acque di vegetazione
Lido Cisaniello agosto 2012 |
Lido Cisaniello agosto 2012 |
Lido Ostone agosto 2012 |
Lido Ostone agosto 2012 |
AttivaLizzano ha evidenziato già dal novembre 2010 le legittime denunce degli agricoltori dei terreni nelle zone attorno al Canale Li Cupi - “Porvica”, “Mosca” e “Morroni” - che ancora oggi risultano gravemente danneggiate dalle esondazioni dei reflui; eppure i lavori di pulizia idraulica del tratto interessato sono ancora fermi alla progettazione, nonostante l’ urgenza di misure che possano ristabilire la salubrità di terreni destinati alle coltivazioni.
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dicembre 2011 |
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dicembre 2011 |
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dicembre 2011 |
22 novembre 2012
Discariche e salute: interlocuzione tra istituzioni e coordinamento provinciale di comitati e cittadini
19 novembre 2012
FATTI E NON PAROLE
31 ottobre 2012
Incontro a Lizzano
20 ottobre 2012
Considerazioni sul 13 ottobre: io non delego, io partecipo
La giornata di ieri ci è costata lavoro, impegno, ansia, e qualche discussione, anche. Ma le emozioni che tutti noi abbiamo vissuto e che ci hanno sconquassato hanno segnato un punto fermo nella storia di questa città. E oggi sentiamo di dover sottolineare questo: chiunque, d'ora in poi, penserà di poter prendere decisioni, ordinanze, provvedimenti, iniziative legislative e governative, dovrà vedersela con una comunità di cittadini che ha deciso di non delegare più a nessuno la realizzazione dei propri desideri, la tutela dei diritti, le scelte politiche, la discussione pubblica. Saremo noi a decidere del nostro futuro. Deve essere chiaro a tutti che questa non è più la città che ha subito per 50 anni scelte calate dall'alto e uno sviluppo industriale criminale che ha sacrificato centinaia di vite in nome del profitto e della produzione a tutti i costi. Taranto non è più la città in cui si può vietare ai bambini dei Tamburi di giorcare all'aperto nei loro spazi verdi. Non è più la città disposta a subire che un quartiere intero venga avvelenato. Non è più la città che ha visto gli operai troppe volte strumentalizzati contro i cittadini. Il cerchio si è allargato, come il nostro girotondo. E non sarà di certo un'Aia a fermarci.La città che vogliamo è fatta di discussioni pubbliche, di partecipazione, di bambini che giocano in strada, di condivisione, di manifestazioni di protesta e di dissenso. Ma soprattutto è fatta di scelte, le scelte della gente che abita i quartieri e i territori e che vuole, prima di tutto, il rispetto dei diritti: la salute e il lavoro.
Non ci interessano i numeri: qualcuno ha detto che eravamo 1.000, qualcun altro 3.000. Noi possiamo dire che eravamo "Liberi e pensanti": liberi di dire basta ai ricatti. Perché sappiamo chi sono i colpevoli della devastazione ambientale, sociale ed economica che ha soggiogato Taranto per 50 anni. Ed è a loro, lo Stato, la famiglia Riva, le istituzioni compiacenti o negligenti, che chiedermo il conto. Perché non saremo più noi a pagare per le loro colpe. Nè delegheremo a nessuno il compito di soddisfare le nostre aspirazioni e tutelare i nostri diritti.
E' stato bello sapere e vedere che nel nostro cammino non siamo soli: al nostro fianco ci sono tante realtà, comitati, movimenti, da Napoli a Lecce, da Chiaiano a Brindisi, da Bologna a Perugia, da San Vito Chietino a Barletta, da Cornegliano a Pomigliano, da Grottaglie, da Lizzano, da Massafra, da Foggia. Tutti uniti per combattere un sistema produttivo ed economico ormai al capolinea, che ha sacrificato la salute e il lavoro in nome di un capitalismo sfrenato. Soprattutto, era con noi la gente dei Tamburi. Perché noi siamo la gente dei Tamburi: siamo i commercianti che hanno abbassato le saracinesche in un sabato mattina di sole, siamo i condimini che hanno appeso striscioni al loro balconi, gli anziani che ci hanno guardato dall'alto e cantato con noi, siamo i bambini della Deledda e i piediatri che da anni combattono per curarli.
Taranto è i Tamburi e i Tamburi sono Taranto. E Taranto ha detto basta: Io non delego, Io partecipo.(http://www.globalproject.info/)
Cittadini e lavoratori liberi e pensanti
9 settembre 2012
30 luglio 2012
13 luglio 2012
12 luglio 2012
7 giugno 2012
Comunicato stampa sul provvedimento per lo sversamento in falda delle acque del depuratore
Tuttavia, AttivaLizzano intende ribadire che non condivide la scelta del Comune di sversare nuovamente le acque del depuratore nella falda acquifera, disposizione ampiamente caldeggiata da tutte le forze politiche.
AL precisa che nell’ultima conferenza dei servizi svoltasi a Bari presso l’Assessorato ai LL.PP., è stata categorica nell’affermare la netta contrarietà all’immissione in falda, in quanto ritiene che tale pratica non escluda che il problema del mare bruno-rossastro possa ripresentarsi quest'estate dal momento che fino ad oggi sono già state immesse notevoli quantità di nutrienti che potrebbero far proliferare le alghe già preesistenti nel mare.
Tanto più che è stato disposto a fine maggio. D'altro canto, l'immissione nella falda acquifera delle acque provenienti dal depuratore, di per sè, comporta dei rischi per la salute della falda.
Infine, l'associazione esprime il proprio rammarico perchè tra tutte le soluzioni proposte e discusse (l'affinamento delle acque, il riuso per fini irrigui, le barriere drenanti, la fitodepurazione, il potenziamento dell'impianto di depurazione) si è giunti alle porte dell'estate per fare la scelta meno opportuna.
29 maggio 2012
8 maggio 2012
Il coordinamento "SALVIAMO LE DUNE" organizza
Area Protetta Regionale Canale Ostone (Lizzano) - Torre Castelluccia (Pulsano)
Lizzano lunedì 14 maggio - Museo Civico ore 17.00 – 20.00
Saluti: Dario Macripo – Sindaco di Lizzano
Introduce: Francesco Maiorano (Legambiente Lizzano)
Intervengono:
Giuseppe Mastronuzzi geologo Università di Bari (sede di Taranto)
Giuseppe Corriero biologo marino Università di Bari (sede di Taranto)
Anna Bonomo facoltà di giurisprudenza Università di Bari (sede di Taranto)
Domenico Pecere consulente Parco regionale delle Dune costiere di Ostuni – Fasano
Alessandro Mariggiò Riserve Naturali Regionali Orientate del Litorale Tarantino Orientale
Gianfranco Ciola Parco regionale delle Dune costiere di Ostuni – Fasano
Paola Pagano associazione AttivaLizzano
Coordina: Lunetta Franco (Legambiente Taranto)
Conclude: Angela Barbanente Assessore regionale Assetto del Territorio
10 aprile 2012
Lettera aperta al sindaco
Egregio sig. Sindaco del Comune di Lizzano,
Il nostro Comune da tempo è interessato da interventi di riqualificazione urbana che interessano in particolar modo le aree pubbliche, in cui in modo più o meno indiscriminato vengono abbattuti alberature di alto fusto.
E’ inutile ricordarLe l’importanza degli alberi all’interno dei luoghi costruiti, della loro funzione bio-ecologica e di socializzazione.
Proprio per queste ragioni, è urgente che Lei e l'Amministrazione tutta si assicuri, prima di ogni futuro intervento, di avere la possibilità di rispondere con chiarezza a delle semplici domande, le cui risposte rappresentano sia un diritto per ogni singolo cittadino che un dovere per l'Amministrazione tutta.
1) Nelle scelte e conseguenti delibere del Comune è stato tenuto conto del valore economico di ogni singolo albero?
Ogni albero presente sul territorio comunale è di proprietà del Comune stesso, il che è equivalente a dire che è proprietà di ogni singolo Cittadino.
Se un qualsiasi privato cagionasse un danno ad un albero appartenente al patrimonio comunale, sarebbe immediatamente sottoposto alla sanzione corrispondente alla rimessione in pristino dello stato dei luoghi, precedentemente al danno stesso.
Quando è invece un'Amministrazione comunale a deliberare l'abbattimento, deve evidentemente dare una giustificazione tecnica del proprio operato, indicando chiaramente in delibera la conseguente diminuzione di valore del Patrimonio Comunale tra le voci di spesa, in modo che la scelta possa essere chiaramente valutabile dal Collegio dei Revisori dei Conti; diversamente qualsiasi Cittadino potrebbe chiedere ragione di questa mancanza attraverso la Corte dei Conti, con conseguente determinazione delle responsabilità.
Indicativamente, alberi come quelli esistenti in Piazza San Nicola hanno un valore economico compreso tra i 3000 e i 5000 euro per singolo esemplare.
Nel catalogo di Tor San Lorenzo [il più grande vivaio d'Italia] del 2006 i Pinus pinea di altezza compresa tra 5 ed i 6 metri vengono 3.408 euro l'uno, naturalmente IVA [al 10%], trasporto ed impianto esclusi.
Ci troviamo quindi di fronte a valori complessivi, per l'intera alberatura, dell'ordine di un centinaio di migliaia di euro.
2) L'abbattimento di un albero è chiaramente giustificato là dove vi fosse pericolo per la pubblica incolumità; tale necessità deve tuttavia sempre essere preceduta da un accurato esame tecnico, svolto da professionisti abilitati (Dottori Agronomi o Forestali, in quanto competenza esclusiva dell'Ordine cui afferiscono) utilizzando le metodologie che più sono accreditate allo scopo, come la VTA ( Visual Tree Assessment), ed approfondendo l'esame, qualora emergessero fattori di rischio, con gli opportuni esami strumentali, quali il Resitograph e l'Arbotom (Tomografia sonica tridimensionale).
Inoltre, i fattori di rischio riscontrati devono essere documentati fotograficamente, sia in fase preliminare, che in fase di abbattimento (carie interne o corteccia inglobata).
Ogni altra metodologia utilizzata, o parere professionale che non utilizzi le succitate metodiche è privo di qualsivoglia valore in sede legale.
3) Naturalmente, una possibile ragione per l'eliminazione di un albero può essere costituita da danni od interferenze ad infrastrutture pubbliche, qualora non siano possibili soluzioni alternative. Il costo delle alternative deve ovviamente essere valutato in confronto con la diminuzione di valore del patrimonio comunale conseguente all'abbattimento (si veda il punto 1, in proposito).
A questo proposito siamo lieti di fornire, in allegato, due relazioni che attestano la metodologia d'intervento da seguire in questi casi, per evitare futuri danni all'asfalto o alle reti idriche fognarie; la prima è del Prof. Francesco Ferrini, il maggior esperto italiano di arboricoltura urbana, nonché professore universitario a Firenze, che la redasse per un caso simile, all'interno della causa giudiziaria che vide conseguentemente coinvolto il Comune di Marina di Campo (LI); la seconda è una dettagliata relazione tecnica del Dott. Valentino TRAVERSA Consulente dello Osservatorio Europeo del Paesaggio membro della Commissione Locale per il Paesaggio dell’Union 3, redatta per il Comune di Nociglia e già posta in essere, che illustra con precisione modalità d'intervento e costi delle sperimentate metodologie che risolvono i conflitti tra alberi ed infrastrutture dell'ambiente urbano.
4) All'interno delle future decisioni di riassetto del paesaggio urbano, riteniamo oramai indispensabile corrispondere alle raccomandazioni e direttive che arrivano dall’U.E. per la gestione partecipata del governo del territorio, in modo partecipato, a partire dalla Convenzione di Århus e alla successiva Convenzione Europea del Paesaggio, ratificate e divenute quindi leggi di nazionali.
I principi ispiratori di questi trattati sono poi stati recepiti in sede regionale, ad esempio, il DRUG,la nuova legge regionale sull’uso e la tutela del territorio (LR 20/2001), i piani di rigenerazione urbana, e tanti, tanti altri esempi che ogni amministrazione dovrebbe conoscere. Le metodologie sono altrettanto note ed utilizzate in qualsiasi Comune, come il processo di Agenda 21 Locale e l’applicazione della procedura EASW, European Awarness Scenario Workshop , di consultazione della popolazione.
Per concludere, noi riteniamo giusto e utile intervenire nei luoghi urbani pubblici, che in quanto pubblici sono di tutti , ma riteniamo indispensabile in quest'ambito, la consultazione diretta dei Cittadini e delle Associazioni.
Riteniamo quindi necessario essere soggetti attivi all’interno di questi processi, ci piacerebbe che la democrazia partecipativa fosse un metodo di normale applicazione per prospettare nuovi scenari che interessano il futuro aspetto del nostro paese.
22 marzo 2012
Il mio amico albero

Domenica 25 marzo, AttivaLizzano, WWF Taranto e Legambiente circolo Il Mirto di Lizzano, invitano a passare una piacevole mattinata in amicizia presso il Parco San Nicola, nei pressi della Chiesa Madre.
L'iniziativa è nata per valorizzare gli spazi comuni e per godere della bellezza dei pini che adornano la piazza minacciati di abbattimento dal nuovo progetto di riqualificazione della stessa.
Il Parco San Nicola è uno dei rari spazi verdi del paese, i pini non danneggiano in alcuna maniera le case nè le strade che circondano la piazza, sono stati piantati e crescono sani e robusti a Lizzano, da decenni. Siamo convinti che la riqualificazione del territorio debba rispettare le bellezze già esistenti, anche gli alberi sono patrimonio di una collettività.
Durante la mattinata saranno promossi giochi per grandi e piccini, canti, non mancheranno dolci da mangiare all'ombra dei pini per godere insieme della natura.
Ai bambini verrà proposto di dare un nome agli alberi così da aumentare il legame affettivo uomo/natura. Vi aspettiamo dalle 9:30 in poi"
Il Comitato, nell’occasione, intende promuovere una PETIZIONE POPOLARE attraverso una raccolta di firme contro l’abbattimento di alberi in Piazza San Nicola evidenziando i seguenti punti:
-Una continua e programmata distruzione delle piante che hanno ombreggiato per 50 anni le nostre piazze;
-L’importanza fondamentale del ruolo degli alberi nell’ambiente urbano sia per la salubrità dell’aria, assorbendo CO2, sia per gli effetti benefici sul microclima locale;
-Un’evidente contraddizione tra l’intento di ecocompatibilità perseguito dal progetto della Piazza San Nicola e l’abbattimento di alberi storici;
-L’assoluta mancanza durante le fasi progettuali di informazione e di coinvolgimento dei cittadini.
Il Comitato rileva ancora una volta l’assoluta insensibilità da parte dell’Ente Locale di promuovere progetti “veri” di sostenibilità ambientale e di recupero urbanistico delle aree interne al centro abitato e di scarsa attenzione verso la storia locale, tenuto conto che nelle adiacenze della piazza in questione vi è l’esistenza di depositi ipogei “medievali” di grano, che sarebbe importante e opportuno recuperare.
Questo Comitato ritiene che gli alberi di piazza San Nicola sono patrimonio di tutti e per tanto chiede una revisione del progetto e dice:
“NO AL TAGLIO DI ALBERI IN PIAZZA SAN NICOLA”
27 febbraio 2012
Nasce il coordinamento "SALVIAMO LE DUNE"
SALVIAMO LE NOSTRE DUNE DA CHI LE SPIANA PER REALIZZARE POSTI AUTO
QUESTO L’OBIETTIVO DEL COORDINAMENTO “SALVIAMO LE DUNE” CHE UNISCE ASSOCIAZIONI E CITTADINI DI LIZZANO, PULSANO E TARANTO
Il nostro mare, le sue bellissime coste e il nostro paesaggio sono risorse per un futuro ecocompatibile del nostro territorio
Continua l’opera di distruzione delle dune costiere del versante orientale tra Pulsano, Lizzano e l’isola amministrativa di Taranto. Già l’anno scorso alla denuncia relativa allo spianamento di un pezzo di duna davanti allo stabilimento balneare “Blue Sun” era seguito il sequestro dell’area stessa. Da qualche mese notiamo altre attività di disfacimento del sistema costiero, all’altezza del lido Bahia del Sol. Un disfacimento silenzioso, ma significativo per la costa, fatto per ricavare pochi parcheggi, ma che, in quel delicato ecosistema, crea gravissimi danni alle nostre risorse ambientali. Danni che possono essere irrecuperabili se non fermiamo in tempo questa mania inutile e dannosa (oltre che illegale) di asservire l’ambiente alle discutibili esigenze di parcheggi sempre più grandi ed invadenti.
In questi giorni varie associazioni ambientaliste (i circoli Legambiente di Lizzano, Pulsano e Taranto, l’associazione Attiva Lizzano, gli Amici dei Musei di Lizzano e il WWF di Taranto) e singoli cittadini, hanno dato vita al Coordinamento “Salviamo le dune” nato con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica, le Amministrazioni locali e tutti i cittadini dei nostri paesi e del capoluogo, sulla necessità di tutelare con il massimo rigore l’integrità della nostra costa. Solo la tutela e la salvaguardia delle risorse ambientali potrà permettere uno sviluppo sostenibile e un turismo responsabile.
Le improvvide (oltre che illegali) iniziative di singoli che spianano le meravigliose dune, formatesi in migliaia di anni, per ricavare qualche posto auto, non fanno altro che impoverire le nostra costa, rendere sempre più fragili i beni naturalistici, e contribuire a distruggere importanti fattori di sviluppo locale. Il coordinamento “Salviamo le dune” intende porre con forza all’attenzione di tutti i soggetti istituzionali e dei soggetti preposti al controllo e alla repressione dei reati ambientali, la necessità di controlli rigorosi e in generale di una maggiore capacità di intervento per prevenire fatti dannosi che contribuiscono a deturpare la nostra costa.
Il Coordinamento farà la sua parte vigilando e denunciando qualunque intervento ai danni dell’ecosistema costiero.
Il Coordinamento intende inoltre avviare una campagna di raccolta di firme al fine di proporre una legge di iniziativa popolare per l’istituzione di un area protetta regionale a norma della LR 19/97, "Norme per l'istituzione e la gestione delle aree naturali protette nella Regione Puglia", con l’intento di tutelare e valorizzare il paesaggio costiero dell’area.

